lunedì 7 luglio 2008

L'interrogatorio

"La Guardia di Finanza mi ha brutalizzato". Con queste dichiarazioni il presidente dell'Ato Polesine, il compagno Pierluigi Valentini, squarcia il silenzio calato sull'operazione delle fiamme gialle sui conti di Polesine Servizi. Vittima dell'incursione anche lui, Valentini, che solo ora racconta i tragici momenti di cui è stato protagonista: "Ho taciuto perchè dovevo ancora superare il trauma - racconta - Ma ora dirò tutta la verità, anche perchè il mondo deve rivoltarsi contro questo complotto orchestrato da una magistratura impazzita con il supporto di alcuni malvagi giornalisti del Corriere e del Carlino. Si è descritta l'operazione della Guardia di Finanza come un'ispezione volta a procurarsi alcune carte. Ebbene, io vi dico che sono stato violato nella mia intimità". Valentini racconta di quando una squadra di nerboruti finanzieri in assetto da guerra sono penetrati nella sede dell'Ato all'alba, con le armi automatiche spianate, sfasciando tutto e intimidendo i presenti per farsi consegnare i conti di Polservizi. "Mi hanno sbattuto con la faccia a terra, puntandomi un mitra allla tempia e gridando di tirare fuori quelle cazzo di carte. Uno di loro ha minacciato di violentarmi per ore e ore se non avessi parlato. Ho ceduto quando mi hanno passato il coltello alla gola". L'operazione è descritta come una sintesi delle ispezioni antiterrorismo dei soldati americani nelle case degli iracheni e delle verifiche dei documenti di identità compiute nella caserma genovese di Bolzaneto in occasione del G8 del 2001. Letteralmente terrorizzato Valentini: "Ho avuto paura di morire e temuto per l'incolumità dei miei familiari. Tutto ciò ha davvero l'aspetto di una manovra contro la mia persona, appoggiata da una campagna diffamatoria davvero incredibile. Ho letto sul Carlino l'ennesima follia sulle bollette esorbitanti pagate per ripianare il deficit di Polservizi, che tra l'altro era di appena centomila lire, causate da un acquisto imprevisto di 50 cornetti Algida, e l'ho ripianato di tasca mia. E' l'esempio lampante che il complotto contro la mia integrità si è esteso ormai ovunque, corrompendo anche quell'informazione che una volta, quando non parlava di me, ritenevo seria e professionale".

Nell'immagine, un momento dell'interrogatorio a Valentini

1 commento:

Anonimo ha detto...
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