mercoledì 20 maggio 2009

Il mistero del barzellettiere demoniaco

Il parco di divertimenti che Renzo Marangon vuole costruire a Costa di Rovigo è una trappola mortale, ordita per regolare i conti con i suoi avversari politici, dopo essere stato estromesso perfino dal torneo di ramino del Pdl.
A spergiurare che tutto ciò sia vero è il nostro collaboratore in loco Nando Formaggiaro, che afferma di avere prove documentali e fotografiche a sostegno dell'ardita tesi. In effetti, stando alle foto che ci sono state consegnate, si evince che Renzo Marangon, entrato in clandestinità dopo i brutti tiri giocati ai suoi danni dagli avversari interni al Pdl, si sarebbe ricostruito un'identità segreta da vero villain dei fumetti. "Il barzellettiere demoniaco", così sarebbe conosciuto uno strano individuo vestito da clown che ha preso a frequentare i locali di moda, intrattenendo il pubblico con battute stantìe, gag che non farebbero ridere nemmeno il pubblico dei "Tanto par ridere", storielle talmente vecchie che se ne ritrova traccia nei dipinti rupestri del sito sudafricano di Ukhahlamba-Drakensberg. "Numerosi locali hanno cercato di allontanare questo malefico clown - ci racconta al telefono Formaggiaro - giacchè gli scoraggiava i clienti con il suo umorismo ragnateloso. Una sera, al ristorante Antica Campana, ha iniziato a sghignazzare con la bocca piena, elargendo orride battute sugli smisurati attributi sessuali di alcuni personaggi politici polesani. Molte signore hanno abbandonato la sala disgustate, con sommo rammarico della proprietà. Ma quando è stato chiesto al Barzellettiere demoniaco di darsi un contegno, si è infuriato e ha ferito gravemente il cameriere con una lingua di Menelik affilata".
Il fatto che racconti barzellette decrepite non basta certo a identificarlo come Renzo Marangon, obietto io. Solo sulla base di questo indizio, infatti, il novero dei sospetti dovrebbe includere altri celebri goliardi di entrambi gli schieramenti. Ma Formaggiaro non demorde e sostiene addirittura che il Barzellettiere demoniaco sia la mente dietro al folleggiante progetto di un parco di divertimenti a Laghetto di Costa, pubblicizzato qualche settimana fa proprio da Marangon. "Spiegami perchè Marangon prima ha sputato su Euroworld - ci dice, con fare saputello - e poi porta in palmo di mano un "complesso turistico-didattico" con polo ricreativo-sportivo attrezzato, parco tematico, polo culturale, museale ed espositivo, complesso commerciale, attività ricettive a supporto, possibilità di cavalcate a cavallo, birdwatching, percorsi vita, cycling, parchi gioco, maneggi, campi da golf, piste da sci di fondo sull'erba, pattinodromi, pallavolo, calcetto, pallamano, pallacanestro, ginnastica artistica, volley, calcio e tennis, negozi e outlet a tutto andare, ambienti verdi artificiali e chissà cos'altro, per un costo di 100 milioni di euro solo per la parte immobiliare e un bacino d'utenza di 4,5 milioni di visitatori".
Non chiederlo certo a me, gli rispondo. "Perchè è lui il clown che terrorizza il Polesine - grida Nando - e adesso sta realizzando questo enorme e inutile parco per attirare in trappola i suoi avversari: prima li inviterà per una bella gita a cavallo nei boschetti finti, poi li trasformerà in tanti clown tristi, costretti a imparare a memoria il suo repertorio di battutacce". Prima che abbiamo il tempo di mandarlo a quel paese e scusarci con il caro Renzo, però, il nostro corrispondente lancia un grido strozzato. All'altro capo del filo sentiamo solo un gran trambusto, una risata che raggela il sangue e il suono di una trombetta. Poi tutto si placa e nel silenzio una voce che non dimenticherò mai, sbeffeggia il povero Nando ormai esanime. "Suvvia, poteva andarti anche peggio - ridacchia - Ieri capitan Uncino è finito al pronto soccorso perchè si è fatto il bidè con la mano sbagliata! Ah! Ah! Ah!"

(continua?)

Nessun commento: