domenica 27 luglio 2008

Non cercatemi più

E' una testimonianza unica, la lettera giunta alla redazione del Corriere del Veneto in questi giorni. A scriverla è la penna di Celio Rodigino, l'ex corsivista delle pagine rodigine fuggito in Africa tra mille peripezie e ritenuto disperso tra Mali e Congo. "Caro direttore - scrive Celio - se mi concederete un po' di spazio nel marasma di articoli voyeuristici e monomaniacali sulla povera Nicole, per la quale tutta la popolazione del Madagascar esprime il suo cordoglio ma chiede che la smettiate di infierire, ti chiedo di pubblicare la presente per chiedere ai miei concittadini e in particolare a mia moglie Augusta di non cercami più. Ho da tempo intrapreso una via solitaria, per riflettere e ritrovare me stesso. Ho attraversato l'Africa da un capo all'altro, raggiunto la Tanzania e da lì mi sono imbarcato per il Madagascar. Ma non mi basta. Ora, con il mio brigantino, solcherò l'Oceano Indiano fino alle isole Chagos e poi... vedrò. Ho creato una piccola ciurma assieme a Vianello Gemello e Sigfried Von Nibelunghen, i miei amici più cari. Il mare, con i suoi sconfinati silenzi e la dura disciplina che impone, è il luogo ideale per questa mia nuova vita. Fermarsi di porto in porto, conoscere fugacemente nuove persone e poi ripartire, carichi di nuove conoscenze ma sempre liberi da catene e lacciuoli. Mia cara Augusta, ti ho amata anche quando la tua bellezza sfioriva con il passare degli anni e la breve relazione con Boctu, la mia amante tuareg, non ha fatto che riportarmi alla mente il nostro amore. Ma ora ho bisogno di stare solo e lontano da una provincia che mi ha fatto torto e da un giornale che mi ha usato e gettato, sostituendomi con un indegno pennivendolo che usa il mio nome per firmare orride scemenze. Attendo di imbarcarmi. Veleggerò solitario e, semmai tornerò, sarò un uomo nuovo, che ha conosciuto il mondo invece di stare rintanato in un ufficio a sognare mondi inventati". Commosso, il direttore Ugo Savoia ha pubblicato integralmente la missiva, commentando in calce: "Quando tornerai, ti accoglieremo con una cena al ristorante giapponese Primavera. Ci racconteremo le storie di mare e le piccole beghe del Nord Est. Ma non chiedermi di non sostituirti. La tua firma, benchè fasulla, continua a fare vendere le migliaia di copie necessarie a consentire a questa prestigiosa testata di campare dignitosamente".

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