I lavoratori subordinati non potranno più licenziarsi, nemmeno con il preavviso di trenta giorni. E' quanto prevede un nuovo disegno di legge del Governo, che mira a riordinare le regole del mercato del lavoro. Dopo la proposta di rendere superflua la retribuzione, il Parlamento si appresta quindi a discutere della nuova misura, che intende impedire l'emorragia di posti di lavoro nelle aziende più produttive. Ma il ministro Sacconi rassicura gli industriali e alcuni sindacati: "Non verrà toccato il diritto del datore di lavoro di licenziare i dipendenti. Anzi, renderemo la procedura più fluida".
L'intento, spiega il ministro, è sostenere le imprese in un momento difficile, in cui tutti i lavoratori sono chiamati a contribuire con le proprie forze al sostegno della produttività. "Vogliamo evitare che in questa fase delicata e, non lo nego, assai faticosa, alcuni lavoratori possano decidere di abbandonare l'azienda, perchè attratti da altre proposte di lavoro o, peggio ancora, perchè desiderosi di dedicare più tempo alla vita familiare, trascurando il lavoro. Ciò produce un gravissimo danno per le imprese, costrette a perdere tempo in nuovi colloqui e stipule di nuovi contratti, senza contare la seria difficoltà di trovare candidati ideali nel breve arco di un mese dall'annuncio di licenziamento alla fuoriuscita del lavoratore".
La misura, una delle tante che puntano a fronteggiare la crisi e sostenere l'impresa, prevede quindi che il lavoratore non possa più licenziarsi. Una volta assunto, dovrà portare a termine il proprio incarico con diligenza e fedeltà, per non privare il proprio datore di lavoro di una preziosa risorsa. Resterà tutelata, invece, la possibilità del datore di allontanare eventuali dipendenti ritenuti, secondo quanto dice la legge, "poco produttivi, dannosi all'azienda o semplicemente brutti e antipatici".
Ma il Partito Democratico insorge contro la linea seguita dal governo: "E' una politica di rigidità che metterà in ginocchio il mondo del lavoro - dice un esponente del partito di cui nessuno ricorda il nome - Abbiamo già presentato un emendamento migliorativo: prevede che il lavoratore possa licenziarsi, chiedendo il permesso al padrone, il quale avrà facoltà di decidere caso per caso modalità e tempi del licenziamento, nonchè le relative sanzioni da applicare al dipendente in base alla stima dei danni economici subiti a causa della sua perdita. Ci sembra una misura equa, che come sempre tutela i lavoratori, ma anche le imprese".
martedì 31 agosto 2010
lunedì 30 agosto 2010
Novità per il mondo del lavoro
I lavoratori potranno scegliere al momento dell'assunzione se desiderano percepire uno stipendio o meno per le prestazioni lavorative svolte. Il datore di lavoro sarà comunque libero di erogare un premio in denaro una tantum come riconoscimento per la dedizione del subordinato.
E' la nuova bozza di riforma che il Governo sottoporrà quanto prima all'attenzione delle camere. Favorevole Confindustria: "Consente l'abbattimento dei costi del lavoro. Inoltre è un'opportunità per favorire l'ingresso nel mondo del lavoro delle nuove generazioni".
Dopo l'arbitrato, insomma, il governo torna a proporre innovazioni nel mondo del lavoro: in pratica i nuovi assunti potranno scegliere di non percepire alcun salario per l'impiego ottenuto, ma all'imprenditore sarà lasciata facoltà di stabilire un emolumento una tantum per compensare l'impegno. "La soluzione - spiega il ministro Sacconi - svincola così il rapporto tra datore di lavoro e dipendente o assimilato dal meccanismo freddo della retribuzione, favorendo l'instaurarsi di un rapporto fondato sul merito e la fiducia. Per il lavoratore rappresenta una notevole opportunità. Innanzitutto crea un clima più favorevole alla stipula di contratti a tempo indeterminato. Inoltre il lavoratore dipendente che sceglie di non percepire il salario è ovviamente sottoposto a una minore tassazione sul reddito".
Viva approvazione è venuta non solo dalla Confindustria, ma anche dalle altre organizzazioni del mondo produttivo. I sindacati, invece, si dividono: mentre la Cgil minaccia uno sciopero generale di un'ora tra le quattro e le cinque di domenica mattina, aperture alla riforma sono giunte dalle altre sigle. "E' una buona riforma, perchè consente di scegliere. Se un lavoratore proprio ci tiene al salario può comunque scegliere di rivolgersi ad un'altra azienda", spiega il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. Ma il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, paventa gravissime ricadute sociali: "Lavorando gratis mi dite come cazzo si fa a pagare le bollette e fare la spesa al supermercato?"
Critiche a cui Sacconi replica garbatamente: "Credo che adottando uno stile più sobrio nei consumi si possa far fronte alle necessità della vita anche con retribuzioni ridotte o inesistenti - spiega - Ci sono ad esempio molti anziani con pensione minima che si procurano il pasto frugando tra gli scarti dei grandi mercati ortofrutticoli. La loro è una lezione di parsimonia e riduzione degli sprechi. Vorrei anche dire che i modelli positivi non mancano, se non si guarda alla realtà con il paraocchi dell'ideologia. In India, nello stato del Gujarat, è noto il caso di un asceta indù di 82 anni che dall'età di dodici vive senza mangiare, nè bere, grazie ad un'antica tecnica di meditazione yoga, il breatharianismo.Costui, dall'età di otto anni, ha sviluppato il completo dominio delle proprie funzioni corporali, divenendo capace di produrre urina nella propria vescica e rimandarla in circolo, nutrendosi autonomamente. Ammiro chi, come questa persona, ha saputo uscire da schemi logori. La Cgil provi a prendere esempio".
E' la nuova bozza di riforma che il Governo sottoporrà quanto prima all'attenzione delle camere. Favorevole Confindustria: "Consente l'abbattimento dei costi del lavoro. Inoltre è un'opportunità per favorire l'ingresso nel mondo del lavoro delle nuove generazioni".
Dopo l'arbitrato, insomma, il governo torna a proporre innovazioni nel mondo del lavoro: in pratica i nuovi assunti potranno scegliere di non percepire alcun salario per l'impiego ottenuto, ma all'imprenditore sarà lasciata facoltà di stabilire un emolumento una tantum per compensare l'impegno. "La soluzione - spiega il ministro Sacconi - svincola così il rapporto tra datore di lavoro e dipendente o assimilato dal meccanismo freddo della retribuzione, favorendo l'instaurarsi di un rapporto fondato sul merito e la fiducia. Per il lavoratore rappresenta una notevole opportunità. Innanzitutto crea un clima più favorevole alla stipula di contratti a tempo indeterminato. Inoltre il lavoratore dipendente che sceglie di non percepire il salario è ovviamente sottoposto a una minore tassazione sul reddito".
Viva approvazione è venuta non solo dalla Confindustria, ma anche dalle altre organizzazioni del mondo produttivo. I sindacati, invece, si dividono: mentre la Cgil minaccia uno sciopero generale di un'ora tra le quattro e le cinque di domenica mattina, aperture alla riforma sono giunte dalle altre sigle. "E' una buona riforma, perchè consente di scegliere. Se un lavoratore proprio ci tiene al salario può comunque scegliere di rivolgersi ad un'altra azienda", spiega il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. Ma il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, paventa gravissime ricadute sociali: "Lavorando gratis mi dite come cazzo si fa a pagare le bollette e fare la spesa al supermercato?"
Critiche a cui Sacconi replica garbatamente: "Credo che adottando uno stile più sobrio nei consumi si possa far fronte alle necessità della vita anche con retribuzioni ridotte o inesistenti - spiega - Ci sono ad esempio molti anziani con pensione minima che si procurano il pasto frugando tra gli scarti dei grandi mercati ortofrutticoli. La loro è una lezione di parsimonia e riduzione degli sprechi. Vorrei anche dire che i modelli positivi non mancano, se non si guarda alla realtà con il paraocchi dell'ideologia. In India, nello stato del Gujarat, è noto il caso di un asceta indù di 82 anni che dall'età di dodici vive senza mangiare, nè bere, grazie ad un'antica tecnica di meditazione yoga, il breatharianismo.Costui, dall'età di otto anni, ha sviluppato il completo dominio delle proprie funzioni corporali, divenendo capace di produrre urina nella propria vescica e rimandarla in circolo, nutrendosi autonomamente. Ammiro chi, come questa persona, ha saputo uscire da schemi logori. La Cgil provi a prendere esempio".
domenica 29 agosto 2010
Le visioni di Leonida Gusmaroli #30
Anche questa domenica alla latitanza di collaboratori e redattori di questo blog sopperisce la produttività del veggente bolognese più amato dai polesani, che come sempre ci anticipa qualcosa sui prossimi mesi. Grazie, Leonida!
Caos pre elettorale
L'esponente di Progetto Polesine, Enrico Bellinello, annuncerà la corsa alle comunali 2011 con una candidatura d'eccezione. "La Lega Nord aveva promesso una donna sindaco e adesso si accoda a Magaraggia. tradito gli elettori, ma noi gli daremo pan per focaccia". La candidata della civica sarà Nadia Romeo, ex socialista passata nel Pd, che nel frattempo transiterà brevemente per la Lega Nord, per poi fondare una civica socialista riformista di destra che confluirà in un'unico listone con Progetto Polesine, Fiamma Tricolore e la civica Liga Rovigheta, riuscendo anche a mettere insieme via Marco Polo, via Magellano, corso Cristoforo Colombo e l'acquedotto. A un mese dalle elezioni, la Federazione della Sinistra tornerà a casa e troverà il Pd a letto con l'Udc, ma ciononostante lo perdonerà. Il Pd per tutta risposta lascerà il tetto coniugale, per poi tornare a una settimana dalle elezioni, dopo essere stato scaricato dall'Udc, che si accoppierà con la Lega. Gli sceneggiatori di Beautiful ne trarranno materiale per le puntate dalla 7.088 alla 10.994.
Polesine kaputt
Il governatore leghista Luca Zaia si sentirà male durante un comizio a Rovigo, a causa di un'indigestione di sarde in saor alla trattoria nuova Bice. Il presidente della Regione inizierà a vomitare sul pubblico, che correrà festante a farsi lordare del prodotto proveniente dalle interiora del leader politico. Alcuni fan particolarmente devoti, arrivati troppo tardi per ghermire un souvenir, assaliranno fisicamente Zaia nel tentativo di portarsene a casa un pezzo. Verranno abbattuti a pistolettate. In seguito a questo episodio, il Polesine verrà smembrato in tre entità autonome, governate dai presidenti Antonello Contiero, Renzo Marangon e Carlo Alberto Azzi. Dopo un anno, l'alto Polesine verrà ceduto alla provincia di Verona. Il medio Polesine giocherà la carta dell'autonomia dal Veneto, chiedendo piuttosto di essere annesso a Ferrara. Per porre fine alla ribellione, Rovigo verrà bombardata con armi chimiche dall'esercito autonomo veneto (circa 57.000 le vittime civili) e quel che resta del Polesine sarà spartito tra le province confinanti.
Il futuro di Cicciuzzo
Essendo ormai il personaggio chiave di questo blog, ecco infine un approfondimento su Cicciuzzo Sconciaforni. Dopo avere tentato di candidarsi a sindaco di Rovigo, il celebre pornoattore verrà estromesso con manovre di palazzo. Ormai anziano, girerà alcuni film del genere "anziani omosessuali", per poi cedere il testimone artistico alla star polesana Gian Paolo "Felix" Feliciati. Con i capitali accumulati, Cicciuzzo darà vita alla Fondazione Sconciaforni, che nel giro di pochi anni surclasserà la Fondazione Cariparo, divenendo punto di riferimento per gli enti locali polesani. Il nuovo presidente dell'Accademia dei Concordi, Antonio Costato, accetterà la proposta di Cicciuzzo di ospitare nelle prestigiose sale del Roverella, la prima mostra artistica sulla masturbazione, con opere uniche al mondo, dall'antica Grecia a Klimt. Sarà parte del più ampio festival dedicato alle pratiche autoerotiche, con approndimenti storici, dibattiti e un mercatino dell'usato.
Caos pre elettorale
L'esponente di Progetto Polesine, Enrico Bellinello, annuncerà la corsa alle comunali 2011 con una candidatura d'eccezione. "La Lega Nord aveva promesso una donna sindaco e adesso si accoda a Magaraggia. tradito gli elettori, ma noi gli daremo pan per focaccia". La candidata della civica sarà Nadia Romeo, ex socialista passata nel Pd, che nel frattempo transiterà brevemente per la Lega Nord, per poi fondare una civica socialista riformista di destra che confluirà in un'unico listone con Progetto Polesine, Fiamma Tricolore e la civica Liga Rovigheta, riuscendo anche a mettere insieme via Marco Polo, via Magellano, corso Cristoforo Colombo e l'acquedotto. A un mese dalle elezioni, la Federazione della Sinistra tornerà a casa e troverà il Pd a letto con l'Udc, ma ciononostante lo perdonerà. Il Pd per tutta risposta lascerà il tetto coniugale, per poi tornare a una settimana dalle elezioni, dopo essere stato scaricato dall'Udc, che si accoppierà con la Lega. Gli sceneggiatori di Beautiful ne trarranno materiale per le puntate dalla 7.088 alla 10.994.
Polesine kaputt
Il governatore leghista Luca Zaia si sentirà male durante un comizio a Rovigo, a causa di un'indigestione di sarde in saor alla trattoria nuova Bice. Il presidente della Regione inizierà a vomitare sul pubblico, che correrà festante a farsi lordare del prodotto proveniente dalle interiora del leader politico. Alcuni fan particolarmente devoti, arrivati troppo tardi per ghermire un souvenir, assaliranno fisicamente Zaia nel tentativo di portarsene a casa un pezzo. Verranno abbattuti a pistolettate. In seguito a questo episodio, il Polesine verrà smembrato in tre entità autonome, governate dai presidenti Antonello Contiero, Renzo Marangon e Carlo Alberto Azzi. Dopo un anno, l'alto Polesine verrà ceduto alla provincia di Verona. Il medio Polesine giocherà la carta dell'autonomia dal Veneto, chiedendo piuttosto di essere annesso a Ferrara. Per porre fine alla ribellione, Rovigo verrà bombardata con armi chimiche dall'esercito autonomo veneto (circa 57.000 le vittime civili) e quel che resta del Polesine sarà spartito tra le province confinanti.
Il futuro di Cicciuzzo
Essendo ormai il personaggio chiave di questo blog, ecco infine un approfondimento su Cicciuzzo Sconciaforni. Dopo avere tentato di candidarsi a sindaco di Rovigo, il celebre pornoattore verrà estromesso con manovre di palazzo. Ormai anziano, girerà alcuni film del genere "anziani omosessuali", per poi cedere il testimone artistico alla star polesana Gian Paolo "Felix" Feliciati. Con i capitali accumulati, Cicciuzzo darà vita alla Fondazione Sconciaforni, che nel giro di pochi anni surclasserà la Fondazione Cariparo, divenendo punto di riferimento per gli enti locali polesani. Il nuovo presidente dell'Accademia dei Concordi, Antonio Costato, accetterà la proposta di Cicciuzzo di ospitare nelle prestigiose sale del Roverella, la prima mostra artistica sulla masturbazione, con opere uniche al mondo, dall'antica Grecia a Klimt. Sarà parte del più ampio festival dedicato alle pratiche autoerotiche, con approndimenti storici, dibattiti e un mercatino dell'usato.
sabato 28 agosto 2010
Biografie incredibili: Giuseppe Stalin
Ha preso il nome del nonno, cui somiglia come una goccia d'acqua, ma non ama vantarsi della celebre parentela. "Qui in Italia parlare di lui sembra proibito. Il pensiero ideologico che domina questo paese è peggio di una dittatura".
Giuseppe Stalin (nella foto) è il nipote del celebre Josif Džugašvili, detto Stalin, ma vive in una modesta corte rurale persa nelle campagne tra Villanova Marchesana e Baricetta. Ha scelto di raccontare in esclusiva a noi la sua avventurosa vita, perchè affascinato dall'apertura di vedute del nostro blog: "Ho apprezzato le vostre interviste misurate ad Adolf Hitler", spiega, prima di iniziare a narrarci la storia della sua famiglia. "Ho abitato a Milano per molto tempo con mio padre Giorgio Stalin, poi abbiamo deciso di trasferirci in un luogo più tranquillo. Milano non era più quella di una volta, la vita pubblica è cambiata in peggio". Una biografia non priva di aspetti sorprendenti, quella degli eredi del celebre dittatore baffuto. Il figlio Giorgio, alla morte di Josif, subodorò che in Unione Sovietica le cose stavano cambiando. "Mio padre - ci racconta Giuseppe - decise di lasciare il paese, per non assistere alla distruzione post mortem della figura che l'aveva guidato verso la grandezza, cosa che poi avvenne. Tramite un amico milanese trovammo casa nel capoluogo lombardo, dove abbiamo vissuto fino agli anni Novanta".
Giorgio Stalin aderì in un primo tempo al Partito Comunista, per poi passare nel 1982 con i socialisti di Bettino Craxi. Furono gli anni della bella vita per la famiglia Stalin a Milano, finchè il vento di Tangentopoli non spazzò via tutto. Le indagini del pool di Mani Pulite toccarono anche Giorgio e i suoi congiunti, che gestivano servizi in appalto per la sanità lombarda. Furono anni durissimi, poi un nuovo vento, quello del rinnovamento politico, portò Giorgio Stalin verso altri lidi politici. "Si impegnò fin da subito nella nascita dei primi circoli meneghini di Forza Italia - continua il figlio - Per lui fu un ritorno all'età dell'oro. Diceva sempre: vorrei potere raccontare tutto questo a tuo nonno. Lo sa che abbiamo avuto anche l'onore di cenare a casa del cavaliere Silvio Berlusconi? E' una sera che non dimenticherò mai. Le svelo un segreto: indovini chi fu a fare conoscere Vladimir Putin al nostro premier!"
Giorgio oggi resta uno dei più fidati consiglieri del fondatore del Pdl. Si mormora che abbia aiutato lui il premier a gestire la crisi innescata dai finiani in questi mesi e che fosse presente al pranzo tra i maggiorenti del Pdl nella villa sul Lago Maggiore. Il figlio, invece, ha preferito mantenere una posizione più defilata: "Io preferisco esprimermi con la musica. Sono chitarrista e cantante di un gruppo rock a Bondeno, nel ferrarese. Ma niente cose impegnate politicamente, sia chiaro. La musica non deve essere nè di destra, nè di sinistra. Per noi suonare significa essenzialmente trasmettere delle emozioni".
Giuseppe Stalin (nella foto) è il nipote del celebre Josif Džugašvili, detto Stalin, ma vive in una modesta corte rurale persa nelle campagne tra Villanova Marchesana e Baricetta. Ha scelto di raccontare in esclusiva a noi la sua avventurosa vita, perchè affascinato dall'apertura di vedute del nostro blog: "Ho apprezzato le vostre interviste misurate ad Adolf Hitler", spiega, prima di iniziare a narrarci la storia della sua famiglia. "Ho abitato a Milano per molto tempo con mio padre Giorgio Stalin, poi abbiamo deciso di trasferirci in un luogo più tranquillo. Milano non era più quella di una volta, la vita pubblica è cambiata in peggio". Una biografia non priva di aspetti sorprendenti, quella degli eredi del celebre dittatore baffuto. Il figlio Giorgio, alla morte di Josif, subodorò che in Unione Sovietica le cose stavano cambiando. "Mio padre - ci racconta Giuseppe - decise di lasciare il paese, per non assistere alla distruzione post mortem della figura che l'aveva guidato verso la grandezza, cosa che poi avvenne. Tramite un amico milanese trovammo casa nel capoluogo lombardo, dove abbiamo vissuto fino agli anni Novanta".
Giorgio Stalin aderì in un primo tempo al Partito Comunista, per poi passare nel 1982 con i socialisti di Bettino Craxi. Furono gli anni della bella vita per la famiglia Stalin a Milano, finchè il vento di Tangentopoli non spazzò via tutto. Le indagini del pool di Mani Pulite toccarono anche Giorgio e i suoi congiunti, che gestivano servizi in appalto per la sanità lombarda. Furono anni durissimi, poi un nuovo vento, quello del rinnovamento politico, portò Giorgio Stalin verso altri lidi politici. "Si impegnò fin da subito nella nascita dei primi circoli meneghini di Forza Italia - continua il figlio - Per lui fu un ritorno all'età dell'oro. Diceva sempre: vorrei potere raccontare tutto questo a tuo nonno. Lo sa che abbiamo avuto anche l'onore di cenare a casa del cavaliere Silvio Berlusconi? E' una sera che non dimenticherò mai. Le svelo un segreto: indovini chi fu a fare conoscere Vladimir Putin al nostro premier!"
Giorgio oggi resta uno dei più fidati consiglieri del fondatore del Pdl. Si mormora che abbia aiutato lui il premier a gestire la crisi innescata dai finiani in questi mesi e che fosse presente al pranzo tra i maggiorenti del Pdl nella villa sul Lago Maggiore. Il figlio, invece, ha preferito mantenere una posizione più defilata: "Io preferisco esprimermi con la musica. Sono chitarrista e cantante di un gruppo rock a Bondeno, nel ferrarese. Ma niente cose impegnate politicamente, sia chiaro. La musica non deve essere nè di destra, nè di sinistra. Per noi suonare significa essenzialmente trasmettere delle emozioni".
Prossimamente...
Celio Rodigino tornerà prossimamente con nuove cronache da Rovigo 2.
Per intrattenere il pubblico in attesa, nei prossimi giorni ristamperemo un po' di cose pubblicate qua e là...
venerdì 27 agosto 2010
Federalismo residenziale
"La Lega è al potere da quindici anni e non ha fatto niente. Allora io ho proclamato il federalismo residenziale: padrone a casa mia e vediamo cosa dicono".
E' la nuova frontiera del federalismo, quella lanciata da Marco Sassoni e dalla sua famiglia (nella foto), che un mese fa si sono proclamati indipendenti dallo stato italiano, per protesta contro il flop politico della Lega Nord. "Mi iscrissi al partito di Bossi dieci anni fa, convinto che potesse rappresentare una fonte di cambiamento - rammenta Sassoni - Noi siamo una famiglia solida: io sono un libero professionista, faccio il rappresentante di prodotti tessili. Mia moglie Rutvalda è l'angelo del focolare, che si prende cura della casa e dei nostri bei figli, Edgardo e Umberto, cresciuti all'insegna dei valori cristiani, primi in tutte le materie a scuola, educati e rispettosi dei genitori".
Dopo due lustri, però, il signor Sassoni inizia a perdere fiducia nel Carroccio: "Ci hanno promesso la Padania indipendente e non hanno fatto niente. Ci promettono il federalismo e non hanno fatto niente. Non hanno nemmeno abbassato le tasse, però passano il tempo a scalare banche e a trovare lavoro ai loro parenti. Sono diventati peggio del pentapartito, allora ho detto basta!"
Con atto formale, validato da un notaio, la villetta della famiglia Sassoni in Commenda Ovest è stata dichiarata indipendente sia dall'Italia che dalla Padania: "Adesso siamo padroni a casa nostra e ci facciamo le leggi che vogliamo, senza aspettare che il magna magna romano e veneziano decida per noi. Decidiamo noi come vogliamo crescere i nostri figli, come vogliamo pagare le tasse, come vogliamo andare in giro vestiti e chi entra e esce in casa nostra. La porta di casa mia è aperta alla gente di sani principi, mica a barboni sbandati, ragazzi scalmanati o immigrati irregolari. L'unico che facciamo entrare è un giovane senegalese che viene ad aiutare mia moglie a curare il giardino quando io sono in giro per lavoro. Ma con tutte le cautele, sa? Mia moglie dice che è un bravo ragazzo, ma per stare sicura che non succeda nulla manda i nostri figli dalla nonna quando lui è in casa da solo con lei".
E' la nuova frontiera del federalismo, quella lanciata da Marco Sassoni e dalla sua famiglia (nella foto), che un mese fa si sono proclamati indipendenti dallo stato italiano, per protesta contro il flop politico della Lega Nord. "Mi iscrissi al partito di Bossi dieci anni fa, convinto che potesse rappresentare una fonte di cambiamento - rammenta Sassoni - Noi siamo una famiglia solida: io sono un libero professionista, faccio il rappresentante di prodotti tessili. Mia moglie Rutvalda è l'angelo del focolare, che si prende cura della casa e dei nostri bei figli, Edgardo e Umberto, cresciuti all'insegna dei valori cristiani, primi in tutte le materie a scuola, educati e rispettosi dei genitori".
Dopo due lustri, però, il signor Sassoni inizia a perdere fiducia nel Carroccio: "Ci hanno promesso la Padania indipendente e non hanno fatto niente. Ci promettono il federalismo e non hanno fatto niente. Non hanno nemmeno abbassato le tasse, però passano il tempo a scalare banche e a trovare lavoro ai loro parenti. Sono diventati peggio del pentapartito, allora ho detto basta!"
Con atto formale, validato da un notaio, la villetta della famiglia Sassoni in Commenda Ovest è stata dichiarata indipendente sia dall'Italia che dalla Padania: "Adesso siamo padroni a casa nostra e ci facciamo le leggi che vogliamo, senza aspettare che il magna magna romano e veneziano decida per noi. Decidiamo noi come vogliamo crescere i nostri figli, come vogliamo pagare le tasse, come vogliamo andare in giro vestiti e chi entra e esce in casa nostra. La porta di casa mia è aperta alla gente di sani principi, mica a barboni sbandati, ragazzi scalmanati o immigrati irregolari. L'unico che facciamo entrare è un giovane senegalese che viene ad aiutare mia moglie a curare il giardino quando io sono in giro per lavoro. Ma con tutte le cautele, sa? Mia moglie dice che è un bravo ragazzo, ma per stare sicura che non succeda nulla manda i nostri figli dalla nonna quando lui è in casa da solo con lei".
L'ultima lettera di Celio Rodigino
Sembrava un finale scontato. Dopo avere fatto ripartire la nostra Simca progettata per viaggiare nel tempo, tra bagliori di fulmini globulari e spaventose distorsioni del piano spaziotemporale così come lo percepiamo, ci troviamo all'improvviso dove tutto il nostro viaggio era iniziato: l'Interporto di Rovigo.
"Ah, Rovigo, Rovigo! Siamo tornati", esclamo, mentre Monello Vianello si guarda intorno con aria perplessa. Neanche il tempo di creare un po' di suspence, che irrompe sulla scena un vecchio in bicicletta: "Ma quale Rovigo e Rovigo! Scommetto che siete viaggiatori spaziotemporali!" Gli intimiamo di farsi gli affari suoi, ma quello insiste: "Questa qui non l'è mica la Rovigo originale. Siete finiti in un mondo parallelo quasi identico al vostro, tranne per qualche piccolo particolare. Lo so bene, perchè anche io ho viaggiato nel multiverso, con un pionieristico esperimento compiuto nel 1977". Nemmeno il tempo di agguantare l'anziano e chiedere l'intervento del Suem, che quello si dilegua per i campi. "Lo inseguiamo?", chiedo a Monello Vianello. "No", mi dice, accendendosi due sigarette contemporaneamente. Mi lascio andare a grevi battute sulla demenza senile e sui guasti dell'innalzamento delle aspettative di vita, quando il mio compagno di viaggio mi interrompe e indica una curva della strada: "C'è mai stato quell'albero lì?", chiede. Ammutolisco. Domando cosa fare. "I casi sono due - risponde - Uno, andiamo in città a verificare se siamo davvero in una realtà alternativa. Due, visto che questo mondo non è quello originale, ce ne andiamo in giro per il tempo e lo spazio a combinare marachelle. Ad esempio, io sogno da sempre di armare di kalashnikov gli indigeni arawak delle Antille del quindicesimo secolo e poi vedere cosa succede quando Colombo sbarca ad Hispaniola. Oppure tornare nel tredicesimo secolo e impedire che la notizia della morte del Gran Khan Ogedei raggiunga le truppe mongole in Ungheria. Chissà come sarebbe l'Europa oggi".
Decidiamo di dividerci. A me viaggiare nel tempo provoca un fastidioso prurito intimo. "Allora io passerò quel che resta della mia vita a viaggiare - conclude Monello Vianello, abbracciandomi in modo lubrico - Ti cedo il mio blog. Da queste pagine potrai continuare a scrivere. So che ti è sempre piaciuto e gli spunti in questa nuova terra non ti mancheranno. Per me è davvero giunta l'ora di godermi una serena pensione".
"Ah, Rovigo, Rovigo! Siamo tornati", esclamo, mentre Monello Vianello si guarda intorno con aria perplessa. Neanche il tempo di creare un po' di suspence, che irrompe sulla scena un vecchio in bicicletta: "Ma quale Rovigo e Rovigo! Scommetto che siete viaggiatori spaziotemporali!" Gli intimiamo di farsi gli affari suoi, ma quello insiste: "Questa qui non l'è mica la Rovigo originale. Siete finiti in un mondo parallelo quasi identico al vostro, tranne per qualche piccolo particolare. Lo so bene, perchè anche io ho viaggiato nel multiverso, con un pionieristico esperimento compiuto nel 1977". Nemmeno il tempo di agguantare l'anziano e chiedere l'intervento del Suem, che quello si dilegua per i campi. "Lo inseguiamo?", chiedo a Monello Vianello. "No", mi dice, accendendosi due sigarette contemporaneamente. Mi lascio andare a grevi battute sulla demenza senile e sui guasti dell'innalzamento delle aspettative di vita, quando il mio compagno di viaggio mi interrompe e indica una curva della strada: "C'è mai stato quell'albero lì?", chiede. Ammutolisco. Domando cosa fare. "I casi sono due - risponde - Uno, andiamo in città a verificare se siamo davvero in una realtà alternativa. Due, visto che questo mondo non è quello originale, ce ne andiamo in giro per il tempo e lo spazio a combinare marachelle. Ad esempio, io sogno da sempre di armare di kalashnikov gli indigeni arawak delle Antille del quindicesimo secolo e poi vedere cosa succede quando Colombo sbarca ad Hispaniola. Oppure tornare nel tredicesimo secolo e impedire che la notizia della morte del Gran Khan Ogedei raggiunga le truppe mongole in Ungheria. Chissà come sarebbe l'Europa oggi".
Decidiamo di dividerci. A me viaggiare nel tempo provoca un fastidioso prurito intimo. "Allora io passerò quel che resta della mia vita a viaggiare - conclude Monello Vianello, abbracciandomi in modo lubrico - Ti cedo il mio blog. Da queste pagine potrai continuare a scrivere. So che ti è sempre piaciuto e gli spunti in questa nuova terra non ti mancheranno. Per me è davvero giunta l'ora di godermi una serena pensione".
giovedì 26 agosto 2010
Soluzioni per il controllo demografico
Non è la prima volta che intervistiamo Adolf Hitler. Fino a pochi anni fa, sarebbe stato impensabile, nell'Italia delle ideologie. Ma oggi, mentre si riabilitano Mussolini e Almirante perfino tra i progressisti, noi possiamo finalmente riaprire il confronto sullo statista di Braunau, ancora vivo in una località segreta sul Baltico. Lo abbiamo incontrato ai funerali di un suo carissimo amico italiano, recentemente scomparso, e senza esitazioni è nata un'intervista sui grandi temi di attualità.
Allora Adolf, posso darti del tu? Allora, Adolf, com'è stato il tuo ritorno in Italia?
Nonostante l'età avanzata e i tanti amici ormai scomparsi, il clima è sorprendente. Da anni non assistevo a un rinnovamento culturale e sociale così vivido nel vostro paese. Qualche giorno fa ero a Casa Pound a presentare il mio ultimo libro. Mi si avvicina un ragazzo e mi fa: "Ma lo sa che io sono tesserato del Pd?" Capisce cosa intendo? Credo che l'Italia stia di nuovo imboccando la strada riservata ai grandi paesi, lasciandosi alle spalle un passato segnato da ideologie violente che hanno svilito il primato culturale del paese.
Molti però vedono con sguardo critico quanto sta accadendo in Italia in questo momento...
E' tipico dei grandi cambiamenti, non ne farei una malattia. La maggior parte delle persone, com'è naturale, vive con disagio la prospettiva di un cambiamento radicale non tanto del suo stile di vita, quanto del suo stile di pensiero. Ma sono le avanguardie che fanno la storia. Tra cinquant'anni il mio amico Licio Gelli avrà vie dedicate in suo nome. I tempi cambiano: fino a trent'anni fa l'opinione pubblica giudicava negativamente Giorgio Almirante per le fucilazioni di partigiani, oggi fior di intellettuali anche popolari iniziano a riconoscere la sua statura morale.
Insomma, questa Italia è uno spasso. E il suo giudizio sull'atteggiamento del governo verso immigrati e rom?
Assolutamente negativo.
Davvero?
Certo. Non si può imbarcare la gente e rispedirla da qualche parte, pensando di avere risolto il problema. Questo governo ha creato un clima di paura e odio verso gli stranieri, ha rafforzato la rete di campi di concentramento istituiti con la Turco-Napolitano, ha decretato che in Italia ci sono persone di serie A e persone di serie B. Ora abbia il coraggio di fare il passo definitivo, innanzitutto risolvendo la questione ebraica, che non è certo meno urgente del problema dell'immigrazione, e poi adottando misure radicali. Io sono a disposizione per portare il mio know how, se interpellato.
Lei ritiene che questa sia una priorità?
Certo. Come fanno notare gli amici della Lega, l'Italia è già sovraffollata. Bisogna fare solo due cose: eliminare tutti i finanziamenti per la prevenzione delle stragi del sabato sera, le campagne antifumo, la prevenzione degli incidenti sul lavoro e il sostegno alle associazioni per la donazione di sangue e organi. Bisogna aumentare la mortalità per sfoltire le fila, dopodichè istituire la donazione del sangue e degli organi a chiamata. Le classi plebee dovrebbero essere obbligate a donare il sangue su richiesta di centri trasfusionali privati, che lo metterebbero a disposizione delle classi più agiate. Infine, con i soldi risparmiati, va rafforzata l'industria pesante, attraverso una deregolamentazione radicale sui tetti emissivi e le misure di sicurezza, e vanno istituiti i campi per il lavoro forzato degli immigrati e degli zingari dai cinque anni in su. Il governo non si lasci intimidire, spezzi subito le gambe con ogni mezzo a chi vuole minarne la stabilità dall'interno e avvii questa stagione di grandi riforme che tutto il paese ci chiede.
Allora Adolf, posso darti del tu? Allora, Adolf, com'è stato il tuo ritorno in Italia?
Nonostante l'età avanzata e i tanti amici ormai scomparsi, il clima è sorprendente. Da anni non assistevo a un rinnovamento culturale e sociale così vivido nel vostro paese. Qualche giorno fa ero a Casa Pound a presentare il mio ultimo libro. Mi si avvicina un ragazzo e mi fa: "Ma lo sa che io sono tesserato del Pd?" Capisce cosa intendo? Credo che l'Italia stia di nuovo imboccando la strada riservata ai grandi paesi, lasciandosi alle spalle un passato segnato da ideologie violente che hanno svilito il primato culturale del paese.
Molti però vedono con sguardo critico quanto sta accadendo in Italia in questo momento...
E' tipico dei grandi cambiamenti, non ne farei una malattia. La maggior parte delle persone, com'è naturale, vive con disagio la prospettiva di un cambiamento radicale non tanto del suo stile di vita, quanto del suo stile di pensiero. Ma sono le avanguardie che fanno la storia. Tra cinquant'anni il mio amico Licio Gelli avrà vie dedicate in suo nome. I tempi cambiano: fino a trent'anni fa l'opinione pubblica giudicava negativamente Giorgio Almirante per le fucilazioni di partigiani, oggi fior di intellettuali anche popolari iniziano a riconoscere la sua statura morale.
Insomma, questa Italia è uno spasso. E il suo giudizio sull'atteggiamento del governo verso immigrati e rom?
Assolutamente negativo.
Davvero?
Certo. Non si può imbarcare la gente e rispedirla da qualche parte, pensando di avere risolto il problema. Questo governo ha creato un clima di paura e odio verso gli stranieri, ha rafforzato la rete di campi di concentramento istituiti con la Turco-Napolitano, ha decretato che in Italia ci sono persone di serie A e persone di serie B. Ora abbia il coraggio di fare il passo definitivo, innanzitutto risolvendo la questione ebraica, che non è certo meno urgente del problema dell'immigrazione, e poi adottando misure radicali. Io sono a disposizione per portare il mio know how, se interpellato.
Lei ritiene che questa sia una priorità?
Certo. Come fanno notare gli amici della Lega, l'Italia è già sovraffollata. Bisogna fare solo due cose: eliminare tutti i finanziamenti per la prevenzione delle stragi del sabato sera, le campagne antifumo, la prevenzione degli incidenti sul lavoro e il sostegno alle associazioni per la donazione di sangue e organi. Bisogna aumentare la mortalità per sfoltire le fila, dopodichè istituire la donazione del sangue e degli organi a chiamata. Le classi plebee dovrebbero essere obbligate a donare il sangue su richiesta di centri trasfusionali privati, che lo metterebbero a disposizione delle classi più agiate. Infine, con i soldi risparmiati, va rafforzata l'industria pesante, attraverso una deregolamentazione radicale sui tetti emissivi e le misure di sicurezza, e vanno istituiti i campi per il lavoro forzato degli immigrati e degli zingari dai cinque anni in su. Il governo non si lasci intimidire, spezzi subito le gambe con ogni mezzo a chi vuole minarne la stabilità dall'interno e avvii questa stagione di grandi riforme che tutto il paese ci chiede.
domenica 22 agosto 2010
Le visioni di Leonida Gusmaroli #29
Non credevamo nemmeno noi alle nostre orecchie, quando abbiamo sollevato la cornetta e all'altro capo ci ha parlato il veggente Leonida Gusmaroli: "Mi fate schifo per come avete ridotto questo glorioso blog. Per sopperire alla vostra pigrizia vi concedo di riempire almeno la domenica con la mia rubrica di previsioni sul futuro. Versate il mio onorario per questa e per le ventisette rubriche arretrate sul mio conto corrente". Lieti di rimanere in ferie, non abbiamo nemmeno letto quanto il telefax ci ha sputato sulla scrivania. Fatelo voi per noi.
Magaraggia sindaco. Sul serio.
Il Corriere del Veneto ha preso una terribile cantonata, rivelando che il consigliere comunale Roberto Magaraggia sarà il candidato sindaco del centrodestra. "Ma cosa diamine hanno scritto. Magaraggia è il nostro candidato, non cerchino di scipparcelo con vili trucchetti", tuonerà indignato il segretario del Pd, Gabriele Frigato. La scelta, spiegano dal centrosinistra, è caduta sull'istrionico sosia di Sgarbi proprio per "la necessità di individuare figure terze agli usuali schieramenti, che fungano da figure di garanzia all'interno della coalizione". Magaraggia confermerà l'interessamento, svelando di essere in trattative anche con il centrodestra: "Nessuno mi vieta di candidarmi per una mega listona di centrodestrasinistra. La difficoltà sarà scrivere il mio curriculum". Gli scenari si faranno ancora più confusi quando l'attuale primo cittadino, Fausto Merchiori, proporrà di candidare alla guida del centrosinistra Antonio Saccardin, ex assessore della giunta Avezzù. Ancora più confusa la sinistra rodigina, che prima firmerà un documento in cui dichiarerà la propria approvazione a prescindere a qualsiasi scelta del Pd, poi candiderà per errore come proprio portabandiera Albertino Stocco.
Rivoluzione per la rete viaria provinciale
Messa alle strette per la mancanza di fondi, la Provincia deciderà di privatizzare l'intera rete di strade del Polesine, sul modello delle autostrade. Dopo la Transpolesana, dunque, saranno a pedaggio tutte le strade provinciali e comunali, esclusi i vicoli ciechi. Dopo quindici anni di lavoro per ammodernare la rete viaria, nascerà il primo sistema autostradale integrato provinciale, che verrà inaugurato con una cerimonia in pompa magna dal futuro presidente della Regione, Renato Chisso, e dai tre presidenti della Provincia (tra qualche anno il Polesine verrà suddiviso in tre entità amministrative indipendenti), Renzo Marangon, Carlo Alberto Azzi e Antonello Contiero. Per andare da Rovigo a Castelmassa si pagheranno otto euro e quaranta centesimi. Da Adria a Porto Tolle ci saranno più possibilità: quattro euro e trenta con la Nogara-Rovigno, oppure cinque euro e dieci con la Supestrada delle Vongole.
Il destino di Cicciuzzo Sconciaforni
Durante il viaggio in motocicletta in Israele, il celebre pornodivo svanirà nel nulla. Dopo alcuni mesi tornerà a Rovigo, rivelando di essere stato rapito dai servizi segreti israeliani, che l'hanno portato in una prigione nello stile di Abu Ghraib. Verrà liberato praticamente subito, dato che la sua presenza manderà in fumo i programmi di tortura del Mossad: anzichè essere demolito dalle umiliazioni sessuali, infatti, Cicciuzzo Sconciaforni mostrerà di apprezzarle così tanto da diventare un idolo per gli altri prigionieri e perfino per molti carcerieri, affascinati dal suo animo libertino. Tornato in patria, il pornodivo annuncerà di volersi ritirare dalle scene, non prima di avere girato il suo capolavoro, "Il ginecologo della mutua", il primo film porno con protagoniste donne in avanzato stato di gravidanza. Inutili i tentativi della Cei di bloccare la diffusione del film: "Mi stupisce l'attacco bigotto e prevenuto nei miei confronti - commenterà Cicciuzzo - La scena della gangbang durante il parto è un inno alla vita nascente. Dispiace che non sia stato colto".
Magaraggia sindaco. Sul serio.
Il Corriere del Veneto ha preso una terribile cantonata, rivelando che il consigliere comunale Roberto Magaraggia sarà il candidato sindaco del centrodestra. "Ma cosa diamine hanno scritto. Magaraggia è il nostro candidato, non cerchino di scipparcelo con vili trucchetti", tuonerà indignato il segretario del Pd, Gabriele Frigato. La scelta, spiegano dal centrosinistra, è caduta sull'istrionico sosia di Sgarbi proprio per "la necessità di individuare figure terze agli usuali schieramenti, che fungano da figure di garanzia all'interno della coalizione". Magaraggia confermerà l'interessamento, svelando di essere in trattative anche con il centrodestra: "Nessuno mi vieta di candidarmi per una mega listona di centrodestrasinistra. La difficoltà sarà scrivere il mio curriculum". Gli scenari si faranno ancora più confusi quando l'attuale primo cittadino, Fausto Merchiori, proporrà di candidare alla guida del centrosinistra Antonio Saccardin, ex assessore della giunta Avezzù. Ancora più confusa la sinistra rodigina, che prima firmerà un documento in cui dichiarerà la propria approvazione a prescindere a qualsiasi scelta del Pd, poi candiderà per errore come proprio portabandiera Albertino Stocco.
Rivoluzione per la rete viaria provinciale
Messa alle strette per la mancanza di fondi, la Provincia deciderà di privatizzare l'intera rete di strade del Polesine, sul modello delle autostrade. Dopo la Transpolesana, dunque, saranno a pedaggio tutte le strade provinciali e comunali, esclusi i vicoli ciechi. Dopo quindici anni di lavoro per ammodernare la rete viaria, nascerà il primo sistema autostradale integrato provinciale, che verrà inaugurato con una cerimonia in pompa magna dal futuro presidente della Regione, Renato Chisso, e dai tre presidenti della Provincia (tra qualche anno il Polesine verrà suddiviso in tre entità amministrative indipendenti), Renzo Marangon, Carlo Alberto Azzi e Antonello Contiero. Per andare da Rovigo a Castelmassa si pagheranno otto euro e quaranta centesimi. Da Adria a Porto Tolle ci saranno più possibilità: quattro euro e trenta con la Nogara-Rovigno, oppure cinque euro e dieci con la Supestrada delle Vongole.
Il destino di Cicciuzzo Sconciaforni
Durante il viaggio in motocicletta in Israele, il celebre pornodivo svanirà nel nulla. Dopo alcuni mesi tornerà a Rovigo, rivelando di essere stato rapito dai servizi segreti israeliani, che l'hanno portato in una prigione nello stile di Abu Ghraib. Verrà liberato praticamente subito, dato che la sua presenza manderà in fumo i programmi di tortura del Mossad: anzichè essere demolito dalle umiliazioni sessuali, infatti, Cicciuzzo Sconciaforni mostrerà di apprezzarle così tanto da diventare un idolo per gli altri prigionieri e perfino per molti carcerieri, affascinati dal suo animo libertino. Tornato in patria, il pornodivo annuncerà di volersi ritirare dalle scene, non prima di avere girato il suo capolavoro, "Il ginecologo della mutua", il primo film porno con protagoniste donne in avanzato stato di gravidanza. Inutili i tentativi della Cei di bloccare la diffusione del film: "Mi stupisce l'attacco bigotto e prevenuto nei miei confronti - commenterà Cicciuzzo - La scena della gangbang durante il parto è un inno alla vita nascente. Dispiace che non sia stato colto".
venerdì 20 agosto 2010
Classici: Vianello Monello vs. Cicciuzzo Sconciaforni
Più andiamo a ripescare cose già pubblicate, più ci rendiamo conto di due cose. Ma ve ne diciamo solo una: il meglio è già stato scritto. Quindi insistiamo nel riproporre, in versione ordinata e ristampata, una nuova eccitante saga che ha visto protagonisti Vianello Monello e Cicciuzzo Sconciaforni. Come sempre, colpi di scena, esiti imprevedibili e morali poco consolatorie a go go. Buona lettura!
Capitolo 1: Vianello Monello tra la vita e la morte
Tutto inizia con un terribile incidente d'auto in Svizzera...
Capitolo 2: Monello Vianello si ritira dalla scena
L'autore del blog ha ereditato un villone in Calabria. Stufo del Polesine, molla tutto e se ne va.
Capitolo 3: Cicciuzzo muore
Nuovo dramma: un incidente sul set di "Cum together" priva di nuovo il Polesine di un grande artista.
Capitolo 4: Chi ha ucciso Cicciuzzo?
Si aprono le indagini sulla morte prematura di Cicciuzzo. Tanti i punti da chiarire.
Capitolo 5: Dibattito sul funerale di Cicciuzzo
Come sempre, dopo la notizia, il dibattito, lo scontro, la polemica.
Capitolo 6: Vianello Monello resusciterà
La famiglia dell'elzevirista in coma promette: tornerà in vita.
Capitolo 7: Guinness delle resurrezioni, è polemica
Il portavoce del Guinness World Record invita a non nutrire false speranze. Scoppia il caso.
Capitolo 8: Come inumare Cicciuzzo?
Tesi, ma anche speculazioni, sulla salma del pornodivo ne ritardano la sepoltura.
Capitolo 9: Vianello Monello sfida Cicciuzzo
L'opinionista risorto non si perde d'animo. Batterà Cicciuzzo sul suo terreno di gioco: il cinema.
Capitolo 10: Colpo di scena!
Vianello Monello irrompe al funerale di Cicciuzzo e commette un gesto scellerato.
Capitolo 11: Dov'è Gesualda?
Si cerca la pornodiva rapita, ma la Polizia brancola nel buio.
Capitolo 12: Due tette contese
Una passata operazione chirurgica, un uomo e una donna e un paio di poppe contese. Come finirà?
Capitolo 13: Le richieste di Vianello Monello
Va a vuoto un blitz, ma intanto il rapitore formula una banale richiesta: un Pacs per lui e Gesualda.
Capitolo 14: Il corpo di Cicciuzzo esploderà!
I gas di decomposizione del cadavere rischiano di generare una fusione nucleare. Serve un piano.
Capitolo 15: Armageddon!
La fine del mondo si avvicina e tutti si perdono in chiacchiere.
Capitolo 16: Armageddon! - II
Non resta che spedire il corpo di Cicciuzzo Sconciaforni fuori dal sistema solare...
Capitolo 17: Cicciuzzo nello spazio
Una squadra di valorosi accetta di guidare il razzo interstellare che salverà il mondo da Cicciuzzo.
Capitolo 18: Vianello Monello ripara in Zenania
Il Comune tentenna, così la repubblica libertaria accoglie la nuova coppia di fatto.
Capitolo 19: Una nuova stella
Cicciuzzo fa bum. E mai destino fu più glorioso.
Capitolo 20: Torna a casa, Gesualda!
L'appello disperato di un familiare. Una nuova indagine per l'ispettore Cibotto.
Capitolo 21: Il figlio di Vianello Monello
Riconciliatosi con il mondo e con l'amata, l'elzevirista annuncia: "diventerò padre!"
Capitolo 22: Vianello Monello attore hard
Morto Cicciuzzo, è l'opinionista del Corriere del Veneto a raccogliere la sua eredità artistica.
Capitolo 23: Cicciuzziani!
Da divo popolare a vera e propria divinità. Il culto di Cicciuzzo dilaga nel mondo.
Capitolo 24: Nasce il Cicciuzzianesimo
E' ufficiale, c'è una nuova religione al mondo. Il suo dio? Cicciuzzo!
Capitolo 25: In cerca di Gesualda
L'ispettore Cibotto accetta il caso. Con Robqrto si avventura nella repubblica di Zenania.
Capitolo 26: L'inganno
Robqrto ha mentito. La situazione precipita.
Capitolo 27: Vianello Monello muore di nuovo
Ironia della sorte, l'elzevirista polesano fa la stessa fine di Cicciuzzo Sconciaforni.
Capitolo 28: Niente paura, c'è la clonazione
La famiglia di Vianello Monello la prende con filosofia e si prepara a riportarlo in vita.
Capitolo 29: Terribile incidente aereo
Il corpo dell'opinionista defunto si spappola durante il viaggio. E adesso?
Capitolo 30: La clonazione si farà!
Gli scienziati uiguri riescono a trovare il modo di salvare il codice genetico di Vianello Monello.
Capitolo 31: L'ibrido
C'è qualcosa che non va nel clone di Vianello Monello. Si esamina il Dna.
Capitolo 32: La verità di Gesualda
L'esame del Dna non mente. Non resta che raccontare tutto.
Capitolo 33: Rivelazioni indigesteIl figlio di Gesualda non è stato concepito con Vianello Monello. Ma non è tutto!
Capitolo 34: Leonard Pissipassi si difende
Il manager di Cicciuzzo e Vianello Monello ha vari progetti per la testa.
Capitolo 35: Antenore nascerà!
All'Ulss 19 promettono che il figlio di Gesualda vedrà la luce comunque.
Capitolo 36: Il miracolo della vita
Il piccolo Antenore vede la luce grazie ai prodigi della scienza.
Capitolo 37: Cicciuzzo Monello in libertà
Il clone ibrido di Cicciuzzo e Vianello Monello torna in Italia.
Capitolo 38: Fuga dall'ospedale
Antenore scompare misteriosamente. Ma c'è di peggio...
Capitolo 39: La confessione
Tutta la verità su Cicciuzzo, Gesualda e i suoi figli viene a galla.
Capitolo 40: Lettera di Monello Vianello
Ecco dove sono finiti Gesualda, Antenore e Cicciuzzo Monello.
Capitolo 41: Gran finale!
Non poteva che concludersi, come sempre, con un inno all'amore libero.
Capitolo 1: Vianello Monello tra la vita e la morte
Tutto inizia con un terribile incidente d'auto in Svizzera...
Capitolo 2: Monello Vianello si ritira dalla scena
L'autore del blog ha ereditato un villone in Calabria. Stufo del Polesine, molla tutto e se ne va.
Capitolo 3: Cicciuzzo muore
Nuovo dramma: un incidente sul set di "Cum together" priva di nuovo il Polesine di un grande artista.
Capitolo 4: Chi ha ucciso Cicciuzzo?
Si aprono le indagini sulla morte prematura di Cicciuzzo. Tanti i punti da chiarire.
Capitolo 5: Dibattito sul funerale di Cicciuzzo
Come sempre, dopo la notizia, il dibattito, lo scontro, la polemica.
Capitolo 6: Vianello Monello resusciterà
La famiglia dell'elzevirista in coma promette: tornerà in vita.
Capitolo 7: Guinness delle resurrezioni, è polemica
Il portavoce del Guinness World Record invita a non nutrire false speranze. Scoppia il caso.
Capitolo 8: Come inumare Cicciuzzo?
Tesi, ma anche speculazioni, sulla salma del pornodivo ne ritardano la sepoltura.
Capitolo 9: Vianello Monello sfida Cicciuzzo
L'opinionista risorto non si perde d'animo. Batterà Cicciuzzo sul suo terreno di gioco: il cinema.
Capitolo 10: Colpo di scena!
Vianello Monello irrompe al funerale di Cicciuzzo e commette un gesto scellerato.
Capitolo 11: Dov'è Gesualda?
Si cerca la pornodiva rapita, ma la Polizia brancola nel buio.
Capitolo 12: Due tette contese
Una passata operazione chirurgica, un uomo e una donna e un paio di poppe contese. Come finirà?
Capitolo 13: Le richieste di Vianello Monello
Va a vuoto un blitz, ma intanto il rapitore formula una banale richiesta: un Pacs per lui e Gesualda.
Capitolo 14: Il corpo di Cicciuzzo esploderà!
I gas di decomposizione del cadavere rischiano di generare una fusione nucleare. Serve un piano.
Capitolo 15: Armageddon!
La fine del mondo si avvicina e tutti si perdono in chiacchiere.
Capitolo 16: Armageddon! - II
Non resta che spedire il corpo di Cicciuzzo Sconciaforni fuori dal sistema solare...
Capitolo 17: Cicciuzzo nello spazio
Una squadra di valorosi accetta di guidare il razzo interstellare che salverà il mondo da Cicciuzzo.
Capitolo 18: Vianello Monello ripara in Zenania
Il Comune tentenna, così la repubblica libertaria accoglie la nuova coppia di fatto.
Capitolo 19: Una nuova stella
Cicciuzzo fa bum. E mai destino fu più glorioso.
Capitolo 20: Torna a casa, Gesualda!
L'appello disperato di un familiare. Una nuova indagine per l'ispettore Cibotto.
Capitolo 21: Il figlio di Vianello Monello
Riconciliatosi con il mondo e con l'amata, l'elzevirista annuncia: "diventerò padre!"
Capitolo 22: Vianello Monello attore hard
Morto Cicciuzzo, è l'opinionista del Corriere del Veneto a raccogliere la sua eredità artistica.
Capitolo 23: Cicciuzziani!
Da divo popolare a vera e propria divinità. Il culto di Cicciuzzo dilaga nel mondo.
Capitolo 24: Nasce il Cicciuzzianesimo
E' ufficiale, c'è una nuova religione al mondo. Il suo dio? Cicciuzzo!
Capitolo 25: In cerca di Gesualda
L'ispettore Cibotto accetta il caso. Con Robqrto si avventura nella repubblica di Zenania.
Capitolo 26: L'inganno
Robqrto ha mentito. La situazione precipita.
Capitolo 27: Vianello Monello muore di nuovo
Ironia della sorte, l'elzevirista polesano fa la stessa fine di Cicciuzzo Sconciaforni.
Capitolo 28: Niente paura, c'è la clonazione
La famiglia di Vianello Monello la prende con filosofia e si prepara a riportarlo in vita.
Capitolo 29: Terribile incidente aereo
Il corpo dell'opinionista defunto si spappola durante il viaggio. E adesso?
Capitolo 30: La clonazione si farà!
Gli scienziati uiguri riescono a trovare il modo di salvare il codice genetico di Vianello Monello.
Capitolo 31: L'ibrido
C'è qualcosa che non va nel clone di Vianello Monello. Si esamina il Dna.
Capitolo 32: La verità di Gesualda
L'esame del Dna non mente. Non resta che raccontare tutto.
Capitolo 33: Rivelazioni indigesteIl figlio di Gesualda non è stato concepito con Vianello Monello. Ma non è tutto!
Capitolo 34: Leonard Pissipassi si difende
Il manager di Cicciuzzo e Vianello Monello ha vari progetti per la testa.
Capitolo 35: Antenore nascerà!
All'Ulss 19 promettono che il figlio di Gesualda vedrà la luce comunque.
Capitolo 36: Il miracolo della vita
Il piccolo Antenore vede la luce grazie ai prodigi della scienza.
Capitolo 37: Cicciuzzo Monello in libertà
Il clone ibrido di Cicciuzzo e Vianello Monello torna in Italia.
Capitolo 38: Fuga dall'ospedale
Antenore scompare misteriosamente. Ma c'è di peggio...
Capitolo 39: La confessione
Tutta la verità su Cicciuzzo, Gesualda e i suoi figli viene a galla.
Capitolo 40: Lettera di Monello Vianello
Ecco dove sono finiti Gesualda, Antenore e Cicciuzzo Monello.
Capitolo 41: Gran finale!
Non poteva che concludersi, come sempre, con un inno all'amore libero.
lunedì 16 agosto 2010
Classici: Il ritorno di Vianello Monello
Piacciono a grandi e piccini, le fantastiche saghe di questo blog, che stiamo riproponendo in versione ristampata come eccellente lettura ferragostana. Dopo il primo capitolo dedicato alla saga marinaresca di Celio rodigino e quello sulla prima morte di Cicciuzzo Sconciaforni, ecco il non meno appassionante filone sul ritorno di Vianello Monello e i piani dei cinesi per conquistare il mondo. Buona lettura.
Capitolo 1: Il ritorno di Vianello Monello
L'opinionista popputo non è morto affogato. E' vivo e assai iracondo.
Capitolo 2: Nuova morte di Vianello Monello
Un attentato kamikaze contro il Corriere del Veneto fallisce per un soffio.
Capitolo 3: La clonazione
Scienziati cinesi hanno realizzato 500 copie di Vianello Monello e vogliono usarle per dominare il mondo.
Capitolo 4: Celio di nuovo tra noi
Il celebre opinionista avvia una campagna sanguinaria per sterminare i cloni di Vianello Monello.
Capitolo 5: Serata giovane!
Mario Borgatti sfida Monello Vianello a passare una serata assieme al Pedro. Ma succede un imprevisto...
Capitolo 6: Serata giovane! - II
La serata prende una brutta piega. L'avreste mai detto che c'entrava Vianello Monello?
Capitolo 7: Serata giovane! - III
Celio Rodigino ha già iniziato a fare piazza pulita dei cloni di Vianello Monello.
Capitolo 8: Ecatombe
Una strana festa al Popsi mette in allarme Monello Vianello.
Capitolo 9: Ecatombe II
Come eliminare un po' di cloni in un colpo solo...
Capitolo 10: Il traditore
Johnny Colasberna si è messo al soldo della Cina. Spedirà cloni di Vianello Monello nel passato...
Capitolo 11: Celio l'assassino
Diario di Celio Rodigino dalla Cina del quindicesimo secolo. A caccia di cloni.
Capitolo 12: Parla il clone
Tutta la verità sul ruolo dei clone di Vianello Monello nei piani del governo cinese.
Capitolo 13: Il massacro di Lauria
Nuove noiose avventure di Celio a caccia nello spaziotempo.
Capitolo 14: Monello Vianello in fuga!
Tornello Vianello promette di uccidere il padre. E il padre saggiamente se la svigna.
Capitolo 15: Il blog espropriato
I Vetusti Scaldapoltroni Ammuffiti si appropriano del blog con un colpo di mano.
Capitolo 16: Missione diplomatica
Federico Saccardin in Azerbaijan per salvare Monello Vianello.
Capitolo 17: Dispacci da Baghdad
Il clone n. 187 di Vianello Monello fa una brutta fine.
Capitolo 18: Ultima missione per Celio
Celio Rodigino uccide il suo ultimo clone e corre in soccorso di Monello Vianello.
Capitolo 19: Escalation
Anche gli Stati Uniti dichiarano guerra a Monello Vianello.
Capitolo 20: Nessuno vuole Palazzo Celio
La sede della Provincia è infestata da uno spettro. Ecco perchè tutti ne stanno lontani.
Capitolo 21: Come cacciare lo spettro?
I politici chiedono aiuto a Celio, ma lui risponde picche!
Capitolo 22: Monello Vianello viene ucciso
Una pioggia di missili rade al suolo il rifugio azero del vostro amato. E' finita?
Capitolo 23: Sarà davvero morto?
Il direttore del Corriere del Veneto pubblica un editoriale pieno di dubbi sulla dinamica dei fatti.
Capitolo 24: Indaga l'ispettore Cibotto
Savoia non è l'unico a dubitare della versione ufficiale dei fatti!
Capitolo 25: Una P38 per l'ispettore Cibotto
La pericolosa indagine dell'ispettore inizia all'Interporto di Rovigo...
Capitolo 26: L'infernale Cibotto
L'ispettore Cibotto è finalmente nel covo del massone Orlando Lupani!
Capitolo 27: l'infallibile ispettore Cibotto
Orlando Lupani rivela tutta la verità sulla moglie dell'ispettore Colombo del celebre telefilm.
Capitolo 28: Cielo di piombo, ispettore Cibotto
Quando sembra che l'indagine sia al palo, ecco una telefonata di Gaio Barfowskji...
Capitolo 29: Il mistero di Pechino
Non resta che andare a liberare il clone numero uno di Vianello Monello.
Capitolo 30: Il clone numero uno
La prima copia di Vianello Monello è salva e ha una missione da compiere.
Capitolo 31: Lo spettro lascia Palazzo Celio
Tutti pezzi del puzzle finalmente si incastrano. Il blog poteva anche finire qui, ma...
Capitolo 1: Il ritorno di Vianello Monello
L'opinionista popputo non è morto affogato. E' vivo e assai iracondo.
Capitolo 2: Nuova morte di Vianello Monello
Un attentato kamikaze contro il Corriere del Veneto fallisce per un soffio.
Capitolo 3: La clonazione
Scienziati cinesi hanno realizzato 500 copie di Vianello Monello e vogliono usarle per dominare il mondo.
Capitolo 4: Celio di nuovo tra noi
Il celebre opinionista avvia una campagna sanguinaria per sterminare i cloni di Vianello Monello.
Capitolo 5: Serata giovane!
Mario Borgatti sfida Monello Vianello a passare una serata assieme al Pedro. Ma succede un imprevisto...
Capitolo 6: Serata giovane! - II
La serata prende una brutta piega. L'avreste mai detto che c'entrava Vianello Monello?
Capitolo 7: Serata giovane! - III
Celio Rodigino ha già iniziato a fare piazza pulita dei cloni di Vianello Monello.
Capitolo 8: Ecatombe
Una strana festa al Popsi mette in allarme Monello Vianello.
Capitolo 9: Ecatombe II
Come eliminare un po' di cloni in un colpo solo...
Capitolo 10: Il traditore
Johnny Colasberna si è messo al soldo della Cina. Spedirà cloni di Vianello Monello nel passato...
Capitolo 11: Celio l'assassino
Diario di Celio Rodigino dalla Cina del quindicesimo secolo. A caccia di cloni.
Capitolo 12: Parla il clone
Tutta la verità sul ruolo dei clone di Vianello Monello nei piani del governo cinese.
Capitolo 13: Il massacro di Lauria
Nuove noiose avventure di Celio a caccia nello spaziotempo.
Capitolo 14: Monello Vianello in fuga!
Tornello Vianello promette di uccidere il padre. E il padre saggiamente se la svigna.
Capitolo 15: Il blog espropriato
I Vetusti Scaldapoltroni Ammuffiti si appropriano del blog con un colpo di mano.
Capitolo 16: Missione diplomatica
Federico Saccardin in Azerbaijan per salvare Monello Vianello.
Capitolo 17: Dispacci da Baghdad
Il clone n. 187 di Vianello Monello fa una brutta fine.
Capitolo 18: Ultima missione per Celio
Celio Rodigino uccide il suo ultimo clone e corre in soccorso di Monello Vianello.
Capitolo 19: Escalation
Anche gli Stati Uniti dichiarano guerra a Monello Vianello.
Capitolo 20: Nessuno vuole Palazzo Celio
La sede della Provincia è infestata da uno spettro. Ecco perchè tutti ne stanno lontani.
Capitolo 21: Come cacciare lo spettro?
I politici chiedono aiuto a Celio, ma lui risponde picche!
Capitolo 22: Monello Vianello viene ucciso
Una pioggia di missili rade al suolo il rifugio azero del vostro amato. E' finita?
Capitolo 23: Sarà davvero morto?
Il direttore del Corriere del Veneto pubblica un editoriale pieno di dubbi sulla dinamica dei fatti.
Capitolo 24: Indaga l'ispettore Cibotto
Savoia non è l'unico a dubitare della versione ufficiale dei fatti!
Capitolo 25: Una P38 per l'ispettore Cibotto
La pericolosa indagine dell'ispettore inizia all'Interporto di Rovigo...
Capitolo 26: L'infernale Cibotto
L'ispettore Cibotto è finalmente nel covo del massone Orlando Lupani!
Capitolo 27: l'infallibile ispettore Cibotto
Orlando Lupani rivela tutta la verità sulla moglie dell'ispettore Colombo del celebre telefilm.
Capitolo 28: Cielo di piombo, ispettore Cibotto
Quando sembra che l'indagine sia al palo, ecco una telefonata di Gaio Barfowskji...
Capitolo 29: Il mistero di Pechino
Non resta che andare a liberare il clone numero uno di Vianello Monello.
Capitolo 30: Il clone numero uno
La prima copia di Vianello Monello è salva e ha una missione da compiere.
Capitolo 31: Lo spettro lascia Palazzo Celio
Tutti pezzi del puzzle finalmente si incastrano. Il blog poteva anche finire qui, ma...
sabato 14 agosto 2010
EDIZIONE STRAORDINARIA! Albarella in ginocchio
Interrompo brevemente la mia vacanza dopo avere ricevuto numerose telefonate dai miei amici polesani, sconvolti dal disastro avvenuto in queste ore ad Albarella. In queste circostanze ho sentito l'obbligo morale di rinunciare per un po' alle mie comodità termale per raccontare al mondo la gravità e vastità di questa tragedia.
Si aggrava l'emergenza umanitaria all'isola di Albarella, messa in ginocchio dal tifone tropicale che l'ha colpita due giorni fa.
"Le strade sono allagate, i residenti allo stremo - testimonia Natalia Asbjørnsen della Croce Rossa Internazionale, sul luogo del disastro - Stiamo soccorrendo gli sfollati, ma c'è bisogno di tutto. Intere famiglie hanno perso tutto nel nubifragio e il campo da golf è completamente sommerso". Nelle scorse ore alcuni aerei dell'esercito hanno paracadutato sull'isola casse di smartfone, scarpe di Prada e occhiali da sole Dolce & Gabbana per cercare di alleviare le sofferenze della popolazione. Camionette della Protezione Civile sono in viaggio verso Albarella, dove allestiranno le tende da campo con aria condizionata e angolo cottura per accogliere le famiglie delle villette a schiera temporaneamente inagibili a causa degli allagamenti. Tre grandi tendoni fungeranno da zone di ristoro con un'offerta variegata a seconda delle esigenze: uno spazio con piatti tipici del Polesine realizzati con prodotti a chilometri zero, un ristorantino sushi e infine uno di cucina internazionale coordinato dal prestigioso chef Ugo Ruttrgen, che propone tra l'altro una carta dei migliori vini italiani e francesi.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è decollato pochi minuti fa da Arcore con il proprio elicottero privato, per recarsi sul luogo della tragedia e coordinare le operazioni di soccorso. "Il Governo è vicino ai suoi concittadini che soffrono - ha dichiarato alla stampa - Sapremo agire con tempestività, come abbiamo fatto in Abruzzo, sia nella fase dell'emergenza che in quella della ricostruzione. Ho già telefonato alla mia amica Emma Marcegaglia, promettendole tutto il supporto necessario nella realizzazione dei nuovi moduli abitativi per gli sfollati, che saranno abitabili entro la fine di settembre".
In serata la cantante Anna Tatangelo sarà sul posto per un concerto di beneficienza, un raffinato set acustico che, si mormora, vedrà la partecipazione di ospiti d'eccezione quali Jovanotti e Giusi Ferreri. L'associazione culturale Cuore di Carta allestirà, in collaborazione con la Protezione Civile, uno spazio culturale permanente dove troveranno collocazione aperitivi con l'autore e serate culturali. Intervistato da Repubblica, anche lo scrittore Roberto Saviano ha voluto lasciare da parte per qualche minuto le appassionate cronache sulla malavita organizzata, per esprimere vicinanza agli sfollati di Albarella: "So cosa vuol dire perdere per sempre gli agi e le comodità della tua casa. Ora gli invidiosi e i mediocri vi derideranno perchè siete benestanti, quasi fosse una colpa, ma io vi sono vicino con l'animo" (published by arrangement with Roberto Santachiara Literary Agency). Nelle scorse ore gli operai della Grimeca hanno lanciato una colletta per aiutare la ricostruzione dei residence devastati dalla furia del ciclone.
"Stiamo facendo tutto il possibile per migliorare la situazione - spiega la presidente della Provincia, Tiziana Virgili - Questa straordinaria mobilitazione mostra ancora una volta come i Polesani abbiano un cuore grande grande".
giovedì 12 agosto 2010
Classici: Morte e resurrezione di Cicciuzzo
Dopo avervi riproposto l'intera saga della fuga di Celio Rodigino, per allietare la vostra noiosa estate rodigina rilanciamo con un'altro storico ciclo narrativo di questo blog: lo scontro tra l'eroe polesano Cicciuzzo Sconciaforni e l'alieno Hrrfullanghhtopeprp e tutto ciò che seguì. Una pagina di letteratura polesana troppo a lungo sottovalutata.
Antefatto: Chi è Cicciuzzo?
La prima apparizione di Cicciuzzo Sconciaforni nello scenario politico polesano.
Capitolo 1: Invasione!
Il crudele alieno Hrrfullanghhtopeprp si insedia a Buso. La città che fa?
Capitolo 2: Mister Bulge contro l'alieno
Vari supereroi cercheranno di far fuori l'alieno. Ecco il primo.
Capitolo 3: Hrrfullanghhtopeprp vs. Caruso Caruso
Nuova battaglia per cercare di fermare l'extraterrestre che vuole distruggere Rovigo.
Capitolo 4: Arriva Padanius!
Cicciuzzo Sconciaforni chiede l'intervento di Padanius, l'ultima ronda padana robotizzata.
Capitolo 5: Cicciuzzo scende in campo
Se vuoi una cosa fatta bene, devi pensarci tu. Il pingue pornodivo si fa avanti.
Capitolo 6: Incredibile epilogo
Dopo la tragedia dei giardinetti, Hrrfullanghhtopeprp non è ancora sconfitto...
Capitolo 7: Il funerale di Cicciuzzo
L'estremo saluto all'eroe che ha salvato la città.
Capitolo 8: Cicciuzzo risorge!
Uno zombi obeso minaccia i rodigini. E' lui, tornato dalla morte. Chi lo fermerà?
Capitolo 9: L'invertitore del dottor Barfowskji
Il piano per fermare Cicciuzzo funziona. Ma c'è un imprevisto.
Capitolo 10: Il curioso caso di Lamberto Sconciaforni
Tutti pensavano che fosse finita lì. Invece il meglio deve ancora venire...
Capitolo 11: Appello di Cicciuzzo redivivo!
Sopraffatto dai suoi avi, l'ex pornodivo sta ormai perdendo il senno.
Capitolo 12: Cicciuzzo peggiora
L'effetto dell'invertitore metabolico prosegue inarrestabile. Salvate Cicciuzzo!
Capitolo 13: Padre Pio fa il miracolo
Incredibile, ma vero, il frate di Pietralcina interviene per salvare il povero Cicciuzzo.
Capitolo 14: Cicciuzzo dà di matto
La conversione dell'ex divo dell'hard dura poco. E tutto rischia di precipitare di nuovo.
Capitolo 15: La proposta di Federica Zarri
Con lo spirito pratico della donna di mondo, la collega di Cicciuzzo trova la soluzione.
Capitolo 16: L'assassino di Cicciuzzo
Il beniamino dei polesani muore di nuovo, questa volta vilmente assassinato.
Capitolo 17: Da Cicciuzzo energia pulita
C'è chi propone di usare l'elefantiaca salma per alimentare Polesine Camerini. Ma...
Capitolo 18: Cicciuzzo resuscita!
La magia del Natale fa avverare il desiderio di un bambino...
Capitolo 19: i nuovi progetti di Cicciuzzo
Dopo due morti e due resurrezioni, è tempo di progetti. In attesa del nuovo anno.
Antefatto: Chi è Cicciuzzo?
La prima apparizione di Cicciuzzo Sconciaforni nello scenario politico polesano.
Capitolo 1: Invasione!
Il crudele alieno Hrrfullanghhtopeprp si insedia a Buso. La città che fa?
Capitolo 2: Mister Bulge contro l'alieno
Vari supereroi cercheranno di far fuori l'alieno. Ecco il primo.
Capitolo 3: Hrrfullanghhtopeprp vs. Caruso Caruso
Nuova battaglia per cercare di fermare l'extraterrestre che vuole distruggere Rovigo.
Capitolo 4: Arriva Padanius!
Cicciuzzo Sconciaforni chiede l'intervento di Padanius, l'ultima ronda padana robotizzata.
Capitolo 5: Cicciuzzo scende in campo
Se vuoi una cosa fatta bene, devi pensarci tu. Il pingue pornodivo si fa avanti.
Capitolo 6: Incredibile epilogo
Dopo la tragedia dei giardinetti, Hrrfullanghhtopeprp non è ancora sconfitto...
Capitolo 7: Il funerale di Cicciuzzo
L'estremo saluto all'eroe che ha salvato la città.
Capitolo 8: Cicciuzzo risorge!
Uno zombi obeso minaccia i rodigini. E' lui, tornato dalla morte. Chi lo fermerà?
Capitolo 9: L'invertitore del dottor Barfowskji
Il piano per fermare Cicciuzzo funziona. Ma c'è un imprevisto.
Capitolo 10: Il curioso caso di Lamberto Sconciaforni
Tutti pensavano che fosse finita lì. Invece il meglio deve ancora venire...
Capitolo 11: Appello di Cicciuzzo redivivo!
Sopraffatto dai suoi avi, l'ex pornodivo sta ormai perdendo il senno.
Capitolo 12: Cicciuzzo peggiora
L'effetto dell'invertitore metabolico prosegue inarrestabile. Salvate Cicciuzzo!
Capitolo 13: Padre Pio fa il miracolo
Incredibile, ma vero, il frate di Pietralcina interviene per salvare il povero Cicciuzzo.
Capitolo 14: Cicciuzzo dà di matto
La conversione dell'ex divo dell'hard dura poco. E tutto rischia di precipitare di nuovo.
Capitolo 15: La proposta di Federica Zarri
Con lo spirito pratico della donna di mondo, la collega di Cicciuzzo trova la soluzione.
Capitolo 16: L'assassino di Cicciuzzo
Il beniamino dei polesani muore di nuovo, questa volta vilmente assassinato.
Capitolo 17: Da Cicciuzzo energia pulita
C'è chi propone di usare l'elefantiaca salma per alimentare Polesine Camerini. Ma...
Capitolo 18: Cicciuzzo resuscita!
La magia del Natale fa avverare il desiderio di un bambino...
Capitolo 19: i nuovi progetti di Cicciuzzo
Dopo due morti e due resurrezioni, è tempo di progetti. In attesa del nuovo anno.
sabato 7 agosto 2010
Rileggete i classici
Qualcuno si è lamentato della nostra scelta di chiudere per ferie fino a settembre. Per darvi un contentino vi proponiamo dunque una classica lettura da spiaggia: la saga marinaresca che infiammò l'estate 2008. Chi non l'avesse mai letta potrà gustare uno dei capitoli più alti del blog. Chi l'avesse già letta, se la rilegga, che male non fa. Noi vi proponiamo qui tutti i capitoli essenziali, saltando alcuni passaggi non indispensabili. Cliccate sui titoli per leggere i relativi capitoli!
Capitolo 1: la scomparsa di Celio Rodigino
C'è grande apprensione per la sorte di Celio Rodigino, di cui non si hanno più notizie giorni...
Capitolo 2: Celio tra i tuareg
Celio rivela di essersi rifugiato tra i tuareg per sposare la giovane e bella Boctu...
Capitolo 3: Celio viene rapito!
I tuareg decidono di rapire Celio e chiedono un inconsueto riscatto...
Capitolo 4: Gara di solidarietà per Celio
Rovigo si mobilita per pagare il riscatto e liberare lo stimato opinionista...
Capitolo 5: Corey Harris e l'Acsa mediano per liberare Celio
Il bluesman del Mali e l'associazione umanitaria rodigina in campo nelle trattative...
Capitolo 6: Giallo sul cadavere di Vianello Monello
Nel frattempo il corpo del defunto Vianello Monello scompare nel nulla...
Capitolo 7: E' scappato Celio
Il prigioniero riesce a fuggire, scappando per tutto il continente africano...
Capitolo 8: Vianello Gemello
Beppe Osti resuscita Vianello Monello in una messa nera. Ma ne sbuca fuori un altro...
Capitolo 9: Celio in fuga
Celio rivela di non volere più tornare a casa. Scapperà con Corey Harris e Vianello Gemello.
Capitolo 10: i pirati
Beppe Osti vuole riprendersi le sue salme e organizza una spedizione navale...
Capitolo 11: la controspedizione
Il direttore del Corriere Veneto, Ugo Savoia, salpa a sua volta per andare a salvare Celio dai pirati.
Capitolo 12: anche Vianello Monello si imbarca
Moribondo dopo essersi ustionato con una piadina gigante, Vianello Monello si imbarca con Savoia.
Capitolo 13: cronache di viaggio
Lettere di Celio e memoriale di Savoia durante i rispettivi viaggi.
Capitolo 14: l'intercettazione
Vengono alla luce le conversazioni via Skype tra Beppe Osti e i pirati.
Capitolo 15: diario di Savoia
Avventure, dolori e amori omosessuali nella cronache dalla nave di Ugo Savoia
Capitolo 16: matrimonio gay
Si sposano Kwame e Josè, due marinai della ciurma di Savoia
Capitolo 17: arriva il Caro Leader
La Corea del Nord manderà una nave in aiuto dei pirati di Beppe Osti.
Capitolo 18: Bula bula
Vianello Monello e Eimuntas Nekrosius vengono rapiti da indigeni e subiscono una terribile sorte.
Capitolo 19: il porto di Maputo
Scabrose avventure della ciurma di Savoia nel porto del Mozambico
Capitolo 20: altre intercettazioni
Nuove intercettazioni di Beppe Osti e Adino Rossi
Capitolo 21: battaglia tra i flutti
I marinai di Savoia e i pirati di Adino Rossi si scontrano per la prima volta.
Capitolo 22: il corpo di Nekrosius
Beppe Osti chiede almeno il corpo del giovane defunto per ospitarlo in un mausoleo.
Capitolo23: Savoia in trappola
I coreani catturano l'equipaggio accorso per salvare Celio.
Capitolo 24: Golpe!
Intanto a Rovigo avviene un incredibile colpo di stato estivo.
Capitolo 25: Merchiori torna al potere
I golpisti vengono presto sconfitti e il sindaco si riprende Palazzo Nodari.
Capitolo 26: puniti i golpisti
Gli autori del colpo di stato vengono spediti nella stratosfera
Capitolo 27: Dal campo di prigionia
Toccanti storie di Savoia e co. in mano ai nordcoreani
Capitolo 28: La liberazione!
Per un incredibile coincidenza, il golpista spedito via da Rovigo atterra nel campo di prigionia
Capitolo 29: Buon compleanno Vianello Monello!
Il viaggio del già provato elzevirista si trasforma in un vero e proprio calvario...
Capitolo 30: L'operazione
Vianello Monello viene ricoverato d'urgenza. Ma qualcosa va storto...
Capitolo 31: Gran finale
Tutti i nodi vengono al pettine e ogni protagonista trova il suo destino. Ma è davvero finita?
Capitolo 1: la scomparsa di Celio Rodigino
C'è grande apprensione per la sorte di Celio Rodigino, di cui non si hanno più notizie giorni...
Capitolo 2: Celio tra i tuareg
Celio rivela di essersi rifugiato tra i tuareg per sposare la giovane e bella Boctu...
Capitolo 3: Celio viene rapito!
I tuareg decidono di rapire Celio e chiedono un inconsueto riscatto...
Capitolo 4: Gara di solidarietà per Celio
Rovigo si mobilita per pagare il riscatto e liberare lo stimato opinionista...
Capitolo 5: Corey Harris e l'Acsa mediano per liberare Celio
Il bluesman del Mali e l'associazione umanitaria rodigina in campo nelle trattative...
Capitolo 6: Giallo sul cadavere di Vianello Monello
Nel frattempo il corpo del defunto Vianello Monello scompare nel nulla...
Capitolo 7: E' scappato Celio
Il prigioniero riesce a fuggire, scappando per tutto il continente africano...
Capitolo 8: Vianello Gemello
Beppe Osti resuscita Vianello Monello in una messa nera. Ma ne sbuca fuori un altro...
Capitolo 9: Celio in fuga
Celio rivela di non volere più tornare a casa. Scapperà con Corey Harris e Vianello Gemello.
Capitolo 10: i pirati
Beppe Osti vuole riprendersi le sue salme e organizza una spedizione navale...
Capitolo 11: la controspedizione
Il direttore del Corriere Veneto, Ugo Savoia, salpa a sua volta per andare a salvare Celio dai pirati.
Capitolo 12: anche Vianello Monello si imbarca
Moribondo dopo essersi ustionato con una piadina gigante, Vianello Monello si imbarca con Savoia.
Capitolo 13: cronache di viaggio
Lettere di Celio e memoriale di Savoia durante i rispettivi viaggi.
Capitolo 14: l'intercettazione
Vengono alla luce le conversazioni via Skype tra Beppe Osti e i pirati.
Capitolo 15: diario di Savoia
Avventure, dolori e amori omosessuali nella cronache dalla nave di Ugo Savoia
Capitolo 16: matrimonio gay
Si sposano Kwame e Josè, due marinai della ciurma di Savoia
Capitolo 17: arriva il Caro Leader
La Corea del Nord manderà una nave in aiuto dei pirati di Beppe Osti.
Capitolo 18: Bula bula
Vianello Monello e Eimuntas Nekrosius vengono rapiti da indigeni e subiscono una terribile sorte.
Capitolo 19: il porto di Maputo
Scabrose avventure della ciurma di Savoia nel porto del Mozambico
Capitolo 20: altre intercettazioni
Nuove intercettazioni di Beppe Osti e Adino Rossi
Capitolo 21: battaglia tra i flutti
I marinai di Savoia e i pirati di Adino Rossi si scontrano per la prima volta.
Capitolo 22: il corpo di Nekrosius
Beppe Osti chiede almeno il corpo del giovane defunto per ospitarlo in un mausoleo.
Capitolo23: Savoia in trappola
I coreani catturano l'equipaggio accorso per salvare Celio.
Capitolo 24: Golpe!
Intanto a Rovigo avviene un incredibile colpo di stato estivo.
Capitolo 25: Merchiori torna al potere
I golpisti vengono presto sconfitti e il sindaco si riprende Palazzo Nodari.
Capitolo 26: puniti i golpisti
Gli autori del colpo di stato vengono spediti nella stratosfera
Capitolo 27: Dal campo di prigionia
Toccanti storie di Savoia e co. in mano ai nordcoreani
Capitolo 28: La liberazione!
Per un incredibile coincidenza, il golpista spedito via da Rovigo atterra nel campo di prigionia
Capitolo 29: Buon compleanno Vianello Monello!
Il viaggio del già provato elzevirista si trasforma in un vero e proprio calvario...
Capitolo 30: L'operazione
Vianello Monello viene ricoverato d'urgenza. Ma qualcosa va storto...
Capitolo 31: Gran finale
Tutti i nodi vengono al pettine e ogni protagonista trova il suo destino. Ma è davvero finita?
venerdì 6 agosto 2010
Cicciuzzo sindaco?
"Per rilanciare Rovigo occorre partire da tutti noi, i rodigini. Fuori dai partiti, ci vuole un nome nuovo, una persona autorevole, al di sopra ed al di là degli schieramenti politici".
Il Network Sinistra Intelligente lancia la candidatura a sindaco nel 2011 del popolare attore Cicciuzzo Sconciaforni (nella foto, sul set del film culto Star Whores), lanciando la sfida ai partiti e alle liste civiche che già scaldano i motori in vista della tornata elettorale. "Oggi più che mai la nostra città ha bisogno di persone competenti, ma anche di etica e di legalità - spiega il leader del movimento politico, Gerard Slaviano - Cicciuzzo Sconciaforni ha saputo in questi anni muoversi al di sopra delle appartenenze partitiche, divenendo punto di riferimento per tutte quelle brave persone che credono in una città diversa". Come i più avveduti lettori ricorderanno, infatti, Cicciuzzo ha esordito in politica con il Pdl, legato alla corrente della collega Federica Zarri, ritagliandosi progressivamente un ruolo di outsider, grazie anche alla fama acquisita.
"Intellettuale fuori dagli schemi, poco avvezzo alle ideologie e ai meccanismi di partito, convinto che certi temi non siano appannaggio nè della destra, nè della sinistra, Cicciuzzo gode di un meritato consenso bipartisan - spiega Slaviano - Ha saputo rompere molti tabù della destra e della sinistra, difendere i temi etici, riconoscere il valore delle persone guardando ai fatti e non alle appartenze. E non dimentichiamo i percorsi di giustizia e solidarietà di cui si è fatto promotore, spesso senza essere incompreso, ma mai cedendo di fronte alle critiche e agli attacchi. Ricordo che quando fu sbeffeggiato per la sua proposta di pace in Medio Oriente, mi disse: è solo questione di bile e di fastidio, perché ho trent’anni. Chi è visibile a trent’anni? Cantanti e calciatori".
La candidatura di Cicciuzzo potrebbe scompigliare le carte della campagna elettorale, anche perchè il pornoattore non ha ancora preso una posizione sulla recente rottura interna al partito, limitandosi a una battuta corriva ad un cronista: "Non posso negare che mi piacciano i fini ani". Qualcosa trapela indirettamente, invece, da un'intervista di qualche giorno fa alla rivista Slobodna Dalmacija: "Il futuro, certo, quello deve ripartire e si deve ricominciare lasciandosi alle spalle il passato. Ma sembra fin troppo banale dire che c’è bisogno di una nuova politica in Italia, che inizi di nuovo a essere al servizio del Paese e non dell’ideologia. Mi piacerebbe tuttavia che ci fosse un’alternativa che non venisse da destra ma neppure da sinistra. Ma la politica in Italia è una selva intricata, colma di dossier, veleni. Pensare alla politica come a un luogo dove poter trasformare le cose è difficile, quasi impossibile".
Il Network Sinistra Intelligente lancia la candidatura a sindaco nel 2011 del popolare attore Cicciuzzo Sconciaforni (nella foto, sul set del film culto Star Whores), lanciando la sfida ai partiti e alle liste civiche che già scaldano i motori in vista della tornata elettorale. "Oggi più che mai la nostra città ha bisogno di persone competenti, ma anche di etica e di legalità - spiega il leader del movimento politico, Gerard Slaviano - Cicciuzzo Sconciaforni ha saputo in questi anni muoversi al di sopra delle appartenenze partitiche, divenendo punto di riferimento per tutte quelle brave persone che credono in una città diversa". Come i più avveduti lettori ricorderanno, infatti, Cicciuzzo ha esordito in politica con il Pdl, legato alla corrente della collega Federica Zarri, ritagliandosi progressivamente un ruolo di outsider, grazie anche alla fama acquisita.
"Intellettuale fuori dagli schemi, poco avvezzo alle ideologie e ai meccanismi di partito, convinto che certi temi non siano appannaggio nè della destra, nè della sinistra, Cicciuzzo gode di un meritato consenso bipartisan - spiega Slaviano - Ha saputo rompere molti tabù della destra e della sinistra, difendere i temi etici, riconoscere il valore delle persone guardando ai fatti e non alle appartenze. E non dimentichiamo i percorsi di giustizia e solidarietà di cui si è fatto promotore, spesso senza essere incompreso, ma mai cedendo di fronte alle critiche e agli attacchi. Ricordo che quando fu sbeffeggiato per la sua proposta di pace in Medio Oriente, mi disse: è solo questione di bile e di fastidio, perché ho trent’anni. Chi è visibile a trent’anni? Cantanti e calciatori".
La candidatura di Cicciuzzo potrebbe scompigliare le carte della campagna elettorale, anche perchè il pornoattore non ha ancora preso una posizione sulla recente rottura interna al partito, limitandosi a una battuta corriva ad un cronista: "Non posso negare che mi piacciano i fini ani". Qualcosa trapela indirettamente, invece, da un'intervista di qualche giorno fa alla rivista Slobodna Dalmacija: "Il futuro, certo, quello deve ripartire e si deve ricominciare lasciandosi alle spalle il passato. Ma sembra fin troppo banale dire che c’è bisogno di una nuova politica in Italia, che inizi di nuovo a essere al servizio del Paese e non dell’ideologia. Mi piacerebbe tuttavia che ci fosse un’alternativa che non venisse da destra ma neppure da sinistra. Ma la politica in Italia è una selva intricata, colma di dossier, veleni. Pensare alla politica come a un luogo dove poter trasformare le cose è difficile, quasi impossibile".
Sicurezza: Polesine sempre più a rischio
La strage sventata ieri dalle forze dell'ordine continua a fare discutere la politica polesana, già alle prese con la scottante patata bollente ferragostana del costruendo lager per immigrati di Zelo.
Mentre l'assessore Nadia Romeo minaccia di incatenarsi alla colonna del leone di San Marco se la giunta non darà il via libera all'acquisto di F16 per il turno notturno dei vigili, il sindaco Fausto Merchiori ha emanato un'ordinanza per prevenire stragi come quella progettata da Serafino Caggiula. Dato che l'uomo voleva uccidere a pistolettate tutti gli sconosciuti che lo salutano per strada, le direttive del primo cittadino imporranno ai cittadini di Rovigo di scambiarsi cortesie solo se muniti di carta di identità ben visibile e declamando ad alta voce il proprio nome e cognome, nonchè alcune informazioni di base per rendersi immediatamente identificabili. Tutto ciò in attesa della realizzazione di un biochip sottocutaneo che sarà installato su tutti i rodigini e interagirà con un computer bionico dotato di archivio mnemonico, che consentirà un immediato incrocio dei dati acquisiti, al fine di identificare istantaneamente il soggetto.
Ma l'allerta è alta. "Non possiamo certo stare tranquilli a pescare barboni nel Ceresolo", tuona il commissario della Lega Nord, Antonello Contiero, che ha recentemente sostituito l'ex segretario Antonello Contiero. A preoccupare il Carroccio è l'ipotesi di costruire in Polesine il Cie toccato in sorte al Veneto. L'idea di un Centro di identificazione ed espulsione per immigrati a Zelo proprio non piace alla Lega: "Innanzitutto, non capisco perchè farlo a Zelo, in mezzo al nulla. Anzi, propongo a Maroni di farlo a San Martino di Venezze, così potrò recarmi quotidianamente a verificarne le condizioni di sicurezza ed eventualmente ergermi a baluardo assieme ad apposite milizie, munito di spingardino a sale, in caso di evasioni di pericolosi immigrati" (nella foto, le ronde di San Martino di Venezze, composte da bravi cittadini convinti che la legalità non è nè di destra, nè di sinistra).
Ma all'interno della Lega c'è chi protesta e ne fa una questione di giustizia: "Questi Cie costano un sacco di soldi - tuona Spiraivovi Scaranello, esponente giovanile del Carroccio di Villadose -. Non è giusto investire tanto danaro per darlo agli immigrati, quando ci sono tanti veneti che hanno bisogno. Io dico che dobbiamo pensare prima ai nostri: ospitiamo loro in questi centri e poi, solo se c'è posto, eventualmente gli extracomunitari. E' una questione di buon senso".
Mentre l'assessore Nadia Romeo minaccia di incatenarsi alla colonna del leone di San Marco se la giunta non darà il via libera all'acquisto di F16 per il turno notturno dei vigili, il sindaco Fausto Merchiori ha emanato un'ordinanza per prevenire stragi come quella progettata da Serafino Caggiula. Dato che l'uomo voleva uccidere a pistolettate tutti gli sconosciuti che lo salutano per strada, le direttive del primo cittadino imporranno ai cittadini di Rovigo di scambiarsi cortesie solo se muniti di carta di identità ben visibile e declamando ad alta voce il proprio nome e cognome, nonchè alcune informazioni di base per rendersi immediatamente identificabili. Tutto ciò in attesa della realizzazione di un biochip sottocutaneo che sarà installato su tutti i rodigini e interagirà con un computer bionico dotato di archivio mnemonico, che consentirà un immediato incrocio dei dati acquisiti, al fine di identificare istantaneamente il soggetto.
Ma l'allerta è alta. "Non possiamo certo stare tranquilli a pescare barboni nel Ceresolo", tuona il commissario della Lega Nord, Antonello Contiero, che ha recentemente sostituito l'ex segretario Antonello Contiero. A preoccupare il Carroccio è l'ipotesi di costruire in Polesine il Cie toccato in sorte al Veneto. L'idea di un Centro di identificazione ed espulsione per immigrati a Zelo proprio non piace alla Lega: "Innanzitutto, non capisco perchè farlo a Zelo, in mezzo al nulla. Anzi, propongo a Maroni di farlo a San Martino di Venezze, così potrò recarmi quotidianamente a verificarne le condizioni di sicurezza ed eventualmente ergermi a baluardo assieme ad apposite milizie, munito di spingardino a sale, in caso di evasioni di pericolosi immigrati" (nella foto, le ronde di San Martino di Venezze, composte da bravi cittadini convinti che la legalità non è nè di destra, nè di sinistra).
Ma all'interno della Lega c'è chi protesta e ne fa una questione di giustizia: "Questi Cie costano un sacco di soldi - tuona Spiraivovi Scaranello, esponente giovanile del Carroccio di Villadose -. Non è giusto investire tanto danaro per darlo agli immigrati, quando ci sono tanti veneti che hanno bisogno. Io dico che dobbiamo pensare prima ai nostri: ospitiamo loro in questi centri e poi, solo se c'è posto, eventualmente gli extracomunitari. E' una questione di buon senso".
giovedì 5 agosto 2010
Sventata una strage a Rovigo!
Un clamoroso arresto riapre il dibattito sull'emergenza sicurezza nel capoluogo del Polesine, dove da tempo il Comune sta valutando di quali armamenti dotare i vigili nei turni di notte.
Ieri le forze dell'ordine, guidate dal commissario Rex, hanno arrestato un pericoloso serial killer, Serafino Caggiula (nella foto), baby pensionato depresso e cornuto, che progettava da tempo una sanguinaria strage per le vie del centro. Meticoloso e burocratico, Caggiula aveva redatto un vero e proprio piano d'azione, con tanto di diagramma di Gantt, rinvenuto dalla moglie Adele, che l'ha consegnato lesta alle forze dell'ordine prima che avvenisse l'irreparabile. L'uomo prevedeva di eliminare a colpi di revolver tutte le persone con cui scambiava un saluto per strada, pur non avendo idea di chi fossero. "Non è tanto perchè mi dà fastidio salutare gente che non so chi sia - appunta nelle sue carte - E' più che altro perchè nei giorni successivi scoprirò chi sono leggendo i necrologi e le notizie sul giornale". In seguito alla denuncia della moglie, Serafino è stato tratto in arresto e condotto in carcere. Sollevata la moglie: "Non ne potevo più di quella tarma umana che mi girava per casa in vestaglia. La pistola era mia: volevo usarla per sparargli, ma per fortuna ha fatto tutto da solo".
Il caso fa discutere come sempre il mondo politico polesano, preoccupato per l'insicurezza percepita nel comune capoluogo. "A questo punto non possiamo più rimandare la scelta di armare i vigili - commenta l'assessore Nadia Romeo - E smettiamola con le solite polemiche prevenute sul possibile uso di fosforo bianco in quartieri densamente abitati". Ma dal centrodestra si sollevano critiche durissime alla giunta comunale, rea di avere sottovalutato i pericoli che la città corre: "Dobbiamo proteggere i tutori dell'ordine da ogni eventualità - dichiara Matteo Zangirolami del Pdl -. Non possiamo pensare di correre ai ripari a tragedia avvenuta. Chiediamo che tra gli armamenti in dotazione ai vigili siano previste armi pesanti, maschere antigas contro gli attacchi chimici e un robot sminatore. Servono anche paletti di frassino per abbattere i vampiri e pallottole d'argento contro i lupi mannari, oltre a un indispensabile zaino protonico. E' inutile perdersi in sofismi sull'utilità o meno di queste armi e poi magari dovere correre ai ripari appena ce n'è bisogno!"
Il leader di se stesso Roberto Magaraggi chiede inoltre un piano di evacuazione della città nel caso la presenza di terroristi legati ad Al Qaeda dovesse richiedere l'intervento della Nato.
Ieri le forze dell'ordine, guidate dal commissario Rex, hanno arrestato un pericoloso serial killer, Serafino Caggiula (nella foto), baby pensionato depresso e cornuto, che progettava da tempo una sanguinaria strage per le vie del centro. Meticoloso e burocratico, Caggiula aveva redatto un vero e proprio piano d'azione, con tanto di diagramma di Gantt, rinvenuto dalla moglie Adele, che l'ha consegnato lesta alle forze dell'ordine prima che avvenisse l'irreparabile. L'uomo prevedeva di eliminare a colpi di revolver tutte le persone con cui scambiava un saluto per strada, pur non avendo idea di chi fossero. "Non è tanto perchè mi dà fastidio salutare gente che non so chi sia - appunta nelle sue carte - E' più che altro perchè nei giorni successivi scoprirò chi sono leggendo i necrologi e le notizie sul giornale". In seguito alla denuncia della moglie, Serafino è stato tratto in arresto e condotto in carcere. Sollevata la moglie: "Non ne potevo più di quella tarma umana che mi girava per casa in vestaglia. La pistola era mia: volevo usarla per sparargli, ma per fortuna ha fatto tutto da solo".
Il caso fa discutere come sempre il mondo politico polesano, preoccupato per l'insicurezza percepita nel comune capoluogo. "A questo punto non possiamo più rimandare la scelta di armare i vigili - commenta l'assessore Nadia Romeo - E smettiamola con le solite polemiche prevenute sul possibile uso di fosforo bianco in quartieri densamente abitati". Ma dal centrodestra si sollevano critiche durissime alla giunta comunale, rea di avere sottovalutato i pericoli che la città corre: "Dobbiamo proteggere i tutori dell'ordine da ogni eventualità - dichiara Matteo Zangirolami del Pdl -. Non possiamo pensare di correre ai ripari a tragedia avvenuta. Chiediamo che tra gli armamenti in dotazione ai vigili siano previste armi pesanti, maschere antigas contro gli attacchi chimici e un robot sminatore. Servono anche paletti di frassino per abbattere i vampiri e pallottole d'argento contro i lupi mannari, oltre a un indispensabile zaino protonico. E' inutile perdersi in sofismi sull'utilità o meno di queste armi e poi magari dovere correre ai ripari appena ce n'è bisogno!"
Il leader di se stesso Roberto Magaraggi chiede inoltre un piano di evacuazione della città nel caso la presenza di terroristi legati ad Al Qaeda dovesse richiedere l'intervento della Nato.
mercoledì 4 agosto 2010
A Villadose non solo lager, ma anche giochi romani
Siamo a tiro dei mille post e abbiamo raggiunto le trentamila visite. Ci stavamo beatamente crogiolando sugli allori, in senso non metaforico, quando ci chiama al cellulare l'esponente leghista Spiraivovi Scaranello, da noi recentemente citato in un articolo sull'ipotesi di costruire a Villadose il primo Cie del Veneto, gemellando il lager per immigrati al festival Voci per la Libertà, in modo da insegnare loro un po' di cose sui diritti umani e magari esportarle nei loro paesi dittatoriali una volta rimpatriati.
"Avete riportato solo parte delle mie dichiarazioni", ha protestato il giovine Scaranello, che ha preteso una rettifica. Dopo avere ribadito che noi pubblichiamo quel cazzo che ci pare, lesti gli abbiamo strappato una nuova rutilante intervista telefonica, mentre egli sorseggiava avidamente un bric di pompelmo gelato che gli procurava temporanee emicranie. Ora speriamo che l'onnipresenza di questo giovine opinionista padano non rubi la scena al beniamino dei lettori, Cicciuzzo Sconciaforni.
Caro Scaranello, riprendiamo da dove avevamo smesso di ascoltarti l'altra volta...
Sì.
Avanti.
Allora, voi avete citato la parte del festival, ma il mio progetto, che ho esposto al ministro Maroni, è molto più articolato. Io credo che i centri per immigrati debbano essere integrati con la vita della comunità, altrimenti la gente li percepisce solo come dei corpi estranei che non portano nessun beneficio economico. E allora serve un progetto di largo respiro. Io dico: coinvolgiamo gli immigrati nelle celebrazioni della centuriazione romana di Villadose. Una volta l'anno i cittadini villadosani potrebbero entrare nel Cie, trasformato in un'arena per i giochi dei gladiatori. Qui gli extracomunitari impersonerebbero i gladiatori delle colonie romane e gli faremmo affrontare le tigri, i leoni, gli elefanti e tutti quegli animali del circo che piacciono ai bambini. E poi addestriamo i nostri giovani per fare i duelli con gli stranieri. Tutto vero, eh! Mica con le spadine di plastica.
Non le sembra un po' cruento?
Se lei ha una proposta migliore, la faccia. Le anime belle come voi sono sempre brave a criticare, però io di proposte non ne sento mai. Io dico invece che così verrebbe un sacco di gente a Villadose e farebbe girare il commercio, che il dio Eridano sa quanto ce n'è bisogno con questa crisi che c'è.
Interessante, ma voi che parte fareste?
In che senso?
Intendo: voi non eravate quelli di sangue celtico? Cosa c'entrate voi coi romani?
Ah, ma noi facciamo anche la simulazione della battaglia tra i celti e i romani. E noi ovviamente facciamo i celti, sì, certamente.
Certo, peccato che il Veneto fosse popolato dai veneti, appunto, non dai celti. Secondo Virgilio, Plinio il Vecchio e Catone, i veneti erano una popolazione proveniente dalla Paflagonia, regione dell'Asia minore. Il loro capo fu ucciso nella guerra di Troia ed essi, guidati dal vecchio saggio Antenore, navigarono fino al nostro territorio, che conquistarono, scacciando i legittimi proprietari: gli euganei. Quindi il Veneto appartiene a un popolo di immigrati che hanno rubato la loro terra ad altri. Non crede che a questo punto sia giusto restituire agli euganei la loro patria?
Eh, non lo so. Questo bisogna chiederlo al nostro governatore, Luca Zaia.
"Avete riportato solo parte delle mie dichiarazioni", ha protestato il giovine Scaranello, che ha preteso una rettifica. Dopo avere ribadito che noi pubblichiamo quel cazzo che ci pare, lesti gli abbiamo strappato una nuova rutilante intervista telefonica, mentre egli sorseggiava avidamente un bric di pompelmo gelato che gli procurava temporanee emicranie. Ora speriamo che l'onnipresenza di questo giovine opinionista padano non rubi la scena al beniamino dei lettori, Cicciuzzo Sconciaforni.
Caro Scaranello, riprendiamo da dove avevamo smesso di ascoltarti l'altra volta...
Sì.
Avanti.
Allora, voi avete citato la parte del festival, ma il mio progetto, che ho esposto al ministro Maroni, è molto più articolato. Io credo che i centri per immigrati debbano essere integrati con la vita della comunità, altrimenti la gente li percepisce solo come dei corpi estranei che non portano nessun beneficio economico. E allora serve un progetto di largo respiro. Io dico: coinvolgiamo gli immigrati nelle celebrazioni della centuriazione romana di Villadose. Una volta l'anno i cittadini villadosani potrebbero entrare nel Cie, trasformato in un'arena per i giochi dei gladiatori. Qui gli extracomunitari impersonerebbero i gladiatori delle colonie romane e gli faremmo affrontare le tigri, i leoni, gli elefanti e tutti quegli animali del circo che piacciono ai bambini. E poi addestriamo i nostri giovani per fare i duelli con gli stranieri. Tutto vero, eh! Mica con le spadine di plastica.
Non le sembra un po' cruento?
Se lei ha una proposta migliore, la faccia. Le anime belle come voi sono sempre brave a criticare, però io di proposte non ne sento mai. Io dico invece che così verrebbe un sacco di gente a Villadose e farebbe girare il commercio, che il dio Eridano sa quanto ce n'è bisogno con questa crisi che c'è.
Interessante, ma voi che parte fareste?
In che senso?
Intendo: voi non eravate quelli di sangue celtico? Cosa c'entrate voi coi romani?
Ah, ma noi facciamo anche la simulazione della battaglia tra i celti e i romani. E noi ovviamente facciamo i celti, sì, certamente.
Certo, peccato che il Veneto fosse popolato dai veneti, appunto, non dai celti. Secondo Virgilio, Plinio il Vecchio e Catone, i veneti erano una popolazione proveniente dalla Paflagonia, regione dell'Asia minore. Il loro capo fu ucciso nella guerra di Troia ed essi, guidati dal vecchio saggio Antenore, navigarono fino al nostro territorio, che conquistarono, scacciando i legittimi proprietari: gli euganei. Quindi il Veneto appartiene a un popolo di immigrati che hanno rubato la loro terra ad altri. Non crede che a questo punto sia giusto restituire agli euganei la loro patria?
Eh, non lo so. Questo bisogna chiederlo al nostro governatore, Luca Zaia.
Il Cie polesano si farà a Villadose
"Se a Zelo non vogliono il centro per immigrati, lo faremo a Villadose. Ho già spedito una lettera al ministro Maroni per dare la disponibilità della nostra comunità".
Torna alla ribalta il leader giovanile della Lega Nord villadosana, Spiraivovi Scaranello (nella foto di repertorio), già noto per la dura, ma puntuale critica al festival musicale "Voci per la Libertà". Questa volta il controverso giovine esponente del Carroccio interviene nel dibattito sul Cie che la Regione e il ministero dell'Interno progettano di realizzare in Polesine, per togliere le castagne dal fuoco alla provincia di Verona. Ed è una presa di posizione controcorrente, quella di Scaranello, che dice: "Sarebbe incoerente da parte di noi leghisti dire di no al Cie. La Bossi-Fini l'abbiamo scritta noi assieme a quel traditore di Fini e quant'è vero Eridano, il dio Po, non saremo noi a rinnegarla! Quindi se Ceneselli e Giacciano non vogliono prendersi il Cie, facciano pure, ma si ricordino che poi regoleremo i conti. Io intanto ho scritto al ministro Maroni per proporgli di fare il centro qui, che tanto abbiamo già un sacco di discariche".
Il giovane esponente della destra leghista non si tira indietro nemmeno quando gli vengono ricordate le obiezioni ai Cie mosse da associazioni umanitarie e da due o tre politici di sinistra: sono prigioni per gente che non ha fatto niente, che costano una valanga di soldi che potrebbero essere spesi per altri progetti, che nei Cie le condizioni igienico sanitarie sono perfino peggio di quelle delle carceri italiane e vi avvengono abusi di tutti i tipi, senza contare l'abitudine di rimpatriare immigrati in paesi in cui rischiano la tortura o la pena capitale. "Tutte obiezioni, anzi obbiezzioni, che sento fare da tanto tempo - puntualizza Scaranello - Ma la legge è la legge e lorsignori si prendano almeno la briga di rispettarla, eh! Poi se vogliono governare loro, si facciano eleggere e decidano loro, ma sappiano che ci sono milioni di padani con il fucile pronti a difendere i loro diritti dalle invasioni extracomunitarie! Heil Hitler!"
Piuttosto, Scaranello pensa a forme di integrazione con il territorio, per mostrare la natura umanitaria del Cie: "Ho pensato di farlo a Villadose anche perchè una volta l'anno gli immigrati potrebbero essere fatti uscire, sotto adeguata scorta, per venire a vedere il festival Voci per la Libertà dedicato ad Amnesty International, che comunque ricordo che va ridiscusso con noi dal prossimo anno. Sarebbe una bella occasione per mostrare a loro e a tutti quelli di sinistra che abbiamo a cuore i diritti umani. E magari, penso io, anche i clandestini imparerebbero qualcosa sui diritti umani che gli servirebbe, no?"
Torna alla ribalta il leader giovanile della Lega Nord villadosana, Spiraivovi Scaranello (nella foto di repertorio), già noto per la dura, ma puntuale critica al festival musicale "Voci per la Libertà". Questa volta il controverso giovine esponente del Carroccio interviene nel dibattito sul Cie che la Regione e il ministero dell'Interno progettano di realizzare in Polesine, per togliere le castagne dal fuoco alla provincia di Verona. Ed è una presa di posizione controcorrente, quella di Scaranello, che dice: "Sarebbe incoerente da parte di noi leghisti dire di no al Cie. La Bossi-Fini l'abbiamo scritta noi assieme a quel traditore di Fini e quant'è vero Eridano, il dio Po, non saremo noi a rinnegarla! Quindi se Ceneselli e Giacciano non vogliono prendersi il Cie, facciano pure, ma si ricordino che poi regoleremo i conti. Io intanto ho scritto al ministro Maroni per proporgli di fare il centro qui, che tanto abbiamo già un sacco di discariche".
Il giovane esponente della destra leghista non si tira indietro nemmeno quando gli vengono ricordate le obiezioni ai Cie mosse da associazioni umanitarie e da due o tre politici di sinistra: sono prigioni per gente che non ha fatto niente, che costano una valanga di soldi che potrebbero essere spesi per altri progetti, che nei Cie le condizioni igienico sanitarie sono perfino peggio di quelle delle carceri italiane e vi avvengono abusi di tutti i tipi, senza contare l'abitudine di rimpatriare immigrati in paesi in cui rischiano la tortura o la pena capitale. "Tutte obiezioni, anzi obbiezzioni, che sento fare da tanto tempo - puntualizza Scaranello - Ma la legge è la legge e lorsignori si prendano almeno la briga di rispettarla, eh! Poi se vogliono governare loro, si facciano eleggere e decidano loro, ma sappiano che ci sono milioni di padani con il fucile pronti a difendere i loro diritti dalle invasioni extracomunitarie! Heil Hitler!"
Piuttosto, Scaranello pensa a forme di integrazione con il territorio, per mostrare la natura umanitaria del Cie: "Ho pensato di farlo a Villadose anche perchè una volta l'anno gli immigrati potrebbero essere fatti uscire, sotto adeguata scorta, per venire a vedere il festival Voci per la Libertà dedicato ad Amnesty International, che comunque ricordo che va ridiscusso con noi dal prossimo anno. Sarebbe una bella occasione per mostrare a loro e a tutti quelli di sinistra che abbiamo a cuore i diritti umani. E magari, penso io, anche i clandestini imparerebbero qualcosa sui diritti umani che gli servirebbe, no?"
lunedì 2 agosto 2010
Scrittori maledetti e stramaledetti
Non sapevamo bene cosa inventarci oggi, così abbiamo aperto a caso una pagina dell'elenco telefonico e chiamato il primo numero che ci è capitato sotto mano. Ci ha risposto il giovane Brunangelo Silvestron (nella foto), assai propenso a dialogare con noi del più e del meno pur di aiutarci a riempire questo post.
Brunangelo vive in una baracca abusiva in Tassina con la compagna Gea Acciaioli, figlia di un noto imprenditore edile ebreo di Firenze, e il figlio Dampy. Si definisce lo scrittore maledetto più prolifico del ventunesimo secolo, anche se non ha mai pubblicato alcunchè e, soprattutto, non è in grado di dirci nemmeno il titolo di una qualsiasi sua produzione. Il perchè c'è. Tosto chiediamoglielo...
Caro Brunangelo, partiamo con argomento a piacere per scaldarci?
Occhei, fratello. Sì, allora parto con una inchiesta che volevo pubblicare sul mio blog, che presto farò. Ho le prove per dimostrare al mondo che la città di Venezia è un falso storico. E' stata costruita di sana pianta dagli americani alla fine degli anni Cinquanta per incentivare i flussi turistici internazionali verso l'Italia. Ci sono dossier sterminati che mostrano come l'intero sistema di isole è stato realizzato con terra proveniente dal deserto del Nevada. Tutti i palazzi, i ponti, le chiese di Venezia sono opera di un team di architetti di Las Vegas, comprese le gondole, progettate da un ingegnere navale di Osaka.
Una tesi interessante, ma torniamo alla tua carriera di scrittore. Tu dici di essere uno dei più grandi scrittori del ventunesimo secolo, ma non hai mai pubblicato nulla...
In realtà non ho mai scritto nulla.
Sarebbe a dire?
Sono prolifico in termini di idee. Ma non posso scrivere una riga a causa di una maledizione: tutto quello che scrivo si avvera. Mettere giù una sola riga potrebbe essere pericolosissimo. Ho un sacco di trame che riguardano esplosioni atomiche in megalopoli asiatiche sovraffollate e proliferazioni incontrollate di scarafaggi che fanno crollare l'impero statunitense. Ma se osassi scriverle scatenerei il caos.
Come fa a saperlo se non prova?
Lei come fa a sapere che infilarsi una pistola in bocca e tirare il grilletto è letale, se non prova? Non mi faccia domande sceme. Piuttosto si chieda perchè vivo come un eremita, perennemente all'erta, giacchè c'è un piano eversivo che mira a distruggere l'economia capitalista. Un piano che ha bisogno di me per riuscire. Per questo vivo perennemente in fuga.
Infatti l'abbiamo trovata sull'elenco telefonico. Vabbè, lo spazio è finito. Tanti saluti...
Pronto? Pronto?
Brunangelo vive in una baracca abusiva in Tassina con la compagna Gea Acciaioli, figlia di un noto imprenditore edile ebreo di Firenze, e il figlio Dampy. Si definisce lo scrittore maledetto più prolifico del ventunesimo secolo, anche se non ha mai pubblicato alcunchè e, soprattutto, non è in grado di dirci nemmeno il titolo di una qualsiasi sua produzione. Il perchè c'è. Tosto chiediamoglielo...
Caro Brunangelo, partiamo con argomento a piacere per scaldarci?
Occhei, fratello. Sì, allora parto con una inchiesta che volevo pubblicare sul mio blog, che presto farò. Ho le prove per dimostrare al mondo che la città di Venezia è un falso storico. E' stata costruita di sana pianta dagli americani alla fine degli anni Cinquanta per incentivare i flussi turistici internazionali verso l'Italia. Ci sono dossier sterminati che mostrano come l'intero sistema di isole è stato realizzato con terra proveniente dal deserto del Nevada. Tutti i palazzi, i ponti, le chiese di Venezia sono opera di un team di architetti di Las Vegas, comprese le gondole, progettate da un ingegnere navale di Osaka.
Una tesi interessante, ma torniamo alla tua carriera di scrittore. Tu dici di essere uno dei più grandi scrittori del ventunesimo secolo, ma non hai mai pubblicato nulla...
In realtà non ho mai scritto nulla.
Sarebbe a dire?
Sono prolifico in termini di idee. Ma non posso scrivere una riga a causa di una maledizione: tutto quello che scrivo si avvera. Mettere giù una sola riga potrebbe essere pericolosissimo. Ho un sacco di trame che riguardano esplosioni atomiche in megalopoli asiatiche sovraffollate e proliferazioni incontrollate di scarafaggi che fanno crollare l'impero statunitense. Ma se osassi scriverle scatenerei il caos.
Come fa a saperlo se non prova?
Lei come fa a sapere che infilarsi una pistola in bocca e tirare il grilletto è letale, se non prova? Non mi faccia domande sceme. Piuttosto si chieda perchè vivo come un eremita, perennemente all'erta, giacchè c'è un piano eversivo che mira a distruggere l'economia capitalista. Un piano che ha bisogno di me per riuscire. Per questo vivo perennemente in fuga.
Infatti l'abbiamo trovata sull'elenco telefonico. Vabbè, lo spazio è finito. Tanti saluti...
Pronto? Pronto?
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